Il Dio cristiano secondo Josep Vives Solé

Josep Vives Solé, S. J. (1928-2015), nella sua opera Credere in Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo (1983), offre un semplice lavoro di sintesi su Dio.

11 aprile 2024-Tempo di lettura: 4 minuti

Crocifissione di Cristo, Andrea da Firenze, 1370-77

Il sacerdote, teologo ed ellenista spagnolo Josep Vives Solé, S. J. (1928-2015), nella sua opera "Credere in Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo". (1983), offre un semplice lavoro di sintesi su Dio, dalla filosofia al Dio mostrato da Cristo alla sua Chiesa.

Dalla metafisica è possibile parlare di Dio: come il fondamento di tutti gli esseri che non hanno in se stessi la loro totale ragione d'essere; come la verità incomprensibile che sostiene le verità che comprendiamo; Colui di cui affermiamo l'esistenza senza conoscere la sua essenza; Colui che spiega tutto, senza dover essere spiegato; Colui che, non dipendendo da nulla, non può essere dimostrato, provato o conosciuto da nulla; l'Inidentificabile, l'Indenominabile, l'Indeliminabile, l'Indescrivibile; Colui che non conosciamo come le cose che conosciamo; il Mistero che affermiamo senza conoscerlo; Colui che ha a che fare con la nostra realtà ma che non può essere adeguatamente compreso dalla nostra realtà.

Ma Dio si è rivelato attraverso Gesù Cristo alla sua Chiesa: Dio si è comunicato ed è entrato nella storia al termine di una linea continua di comunicazioni all'umanità:

"In modo frammentario e in molti modi Dio ha parlato in passato ai nostri Padri attraverso i Profeti; in questi ultimi tempi ci ha parlato per mezzo del Figlio, che Egli ha costituito erede di tutte le cose, per mezzo del quale ha fatto anche i mondi, il quale, essendo l'irradiazione della sua gloria e l'impronta della sua essenza, e il sostenitore di tutte le cose con la sua potente parola, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà dell'alto, con una superiorità sugli angeli tanto più grande in quanto li supera nel nome che ha ereditato" (Eb 1, 1-4).

Nel racconto biblico, condensato in questo brano, Dio è innanzitutto Colui che agisce con la sua parola e che comunica nella sua azione.

Nel Nuovo Testamento, Gesù e lo Spirito rivelano il Padre; e il Padre si comunica effettivamente nel Figlio e nello Spirito. Le missioni storiche del Figlio e dello Spirito implicano i processi eterni del Figlio stesso e dello Spirito con il Padre: Dio non potrebbe esprimersi nell'ordine temporale inviando al Padre il Figlio e lo Spirito, se non fosse, in sé e nella sua eternità, Padre, Figlio e Spirito.

Il Figlio del Padre eterno ha vissuto e agito nel mondo e nella storia per più di trent'anni, dopo essersi incarnato nel grembo di una giovane vergine israelita.

Noi che crediamo prestiamo fede a uomini che hanno vissuto con Lui e hanno affermato, attraverso una serie di esperienze - culminate nella risurrezione di Gesù - che nell'uomo Gesù di Nazareth si è comunicato realmente e immediatamente Dio stesso. Credere nel messaggio apostolico significa credere che Gesù è la comunicazione reale ed efficace di Dio agli uomini, che in Gesù Dio è entrato e ha agito nella storia, si è reso visibile (Immagine del Padre), si è rivelato (Parola o Verbo di Dio), è diventato corporeo (Encarnación di Dio). Gesù Cristo non è solo un'altra parola su Dio o da Dio, ma è la Parola definitiva di Dio.

La dottrina cristiana della Trinità è l'espressione di come Dio si è manifestato e ha agito in mezzo a noi.

La storia è una successione di eventi correlati, interpretati e valutati, in relazione a un principio di intelligibilità e significato, da un soggetto in grado di cogliere, interpretare e valutare questi eventi nella loro successione. Questa definizione presuppone che ci sia un significato negli eventi stessi. La storia studia questi eventi e ne ricerca il significato.

A volte si è detto che se Dio è il Signore della storia umana non si può più parlare di storia: non ci sarebbe altro che la storia del Signore della storia, che la fa a suo piacimento. Ma non è così: Dio non è il Signore della storia nel senso che la manipola a suo piacimento. La concezione del mondo come un teatro di marionette in cui Dio si diverte a tirare i fili non è cristiana ma pagana.

Ma la comunicazione di Dio può essere rifiutata dall'uomo; tutta la Bibbia testimonia questa dinamica di offerta e di rifiuto. La Parola di Dio non è mai impositiva ma interpellativa: interpella gli uomini e si offre a loro per dare senso alla storia. Non si impone come una forza, ma come un invito; e questo al punto che, quando la stessa Parola si rende presente agli uomini in forma umana, essi possono persino crocifiggerla... La storia è il tempo della resistenza e della sottomissione dell'uomo nei confronti di Dio. Quando finirà la possibilità di resistenza, finirà il tempo della storia e inizierà il tempo della signoria assoluta di Dio... Dio è entrato nella storia attraverso il suo Spirito, che è capace di trasformare gli uomini all'interno della loro libertà, non annullandola, ma potenziandola. Dio e l'uomo fanno la storia... Dio, essendo comunicazione in sé, essendo Padre, Figlio e Spirito Santo, può essere anche comunicazione fuori di sé come Padre, Figlio e Spirito Santo. Né il dio panteista né il dio deista avrebbero potuto dare origine alla storia.

Oltre ai già citati scritti di vari santi sull'esistenza e sull'essere di Dio, vale la pena di riflettere anche sulla santità vissuta dai santi stessi, come testimonianza o segno dell'esistenza e dell'essere di Dio.

La santità ha attirato una forte attenzione non solo da parte di chi crede nell'esistenza di Dio, ma anche da parte di pensatori che si consideravano atei.

Per saperne di più
Newsletter La Brújula Lasciateci la vostra e-mail e riceverete ogni settimana le ultime notizie curate con un punto di vista cattolico.