Despasito

7 Giugno 2017-Tempo di lettura: 2 minuti

Nel campo della difesa della dignità delle donne, c'è così poca coerenza tra ciò che viene affermato nelle notizie dei media e il resto dei contenuti.

ÁLVARO SÁNCHEZ LEÓN

-Giornalista

@asanleo

Alza il volume della radio, questa è la mia canzone. Notare le lettere. Despacito. L'estate è qui per rendervi felici e la musica si scatena, trasformando un discorso trasparente in melodia, perché il pesce muore per la bocca, con il permesso di Fito.

Al di là delle parole che si pronunciano in pubblico, piene di equilibri semantici politicamente corretti, la naturalezza della musica latina che irrora le notti delle discoteche e i vuoti estivi sono un altoparlante di ciò che si nasconde nel profondo.

Un po' di pop latino è una parentesi nella campagna globale per la dignità, l'uguaglianza, il rispetto e la venerazione del ruolo delle donne in un mondo con più buon senso che testosterone.

Il ritmo delle onde che inondano le baracche estive sono donne bellissime come Venere trasformate in dame di Avignone da usare, abusare e gettare via. Le cose chiare si sentono. Travestiti da amori eternamente fugaci, gli impulsi sono mascherati e cantati come una aserejé di esibizionismo sfrenato. È quell'autenticità contemporanea che converte in versi il drenaggio dei cuori come se tutti noi vivessimo in Grande Fratello.

Sulle piste da ballo delle case discografiche, la carne balla, mentre soccombe morbido le argomentazioni che pongono le donne sul trono delle società in nome di mondi possibili. Tra risate, rum e barcollamenti, la fogna ristagna di melma caraibica.

Le stesse stazioni radio che difendono ogni donna nei loro notiziari canticchiano nei loro musical gli inni che distruggono la loro essenza. Gli stessi giornali che sparano contro ogni sintomo di machismo trasformano Luis Fonsi nel re leone. Le stesse emittenti televisive che mettono in risalto una telecamera in ogni angolo della violenza di genere, si uniscono alla coreografia degradante della dale-mamasitaqui, proprio sulla spiaggia.

Non riesco a trovare al supermercato nessuna protezione solare contro le pelli femminili trafitte dal suono gustoso del danza del potere latinoamericano.

La musica rende feroci anche le bestie selvatiche. Lo sai. Il colpito di queste estati top finirà per diventare un'epica Il barbecue di Georgie Dann. E non era nemmeno quello, il mio amol.

 

L'autoreOmnes

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