Camminare insieme nel dialogo

Dopo la scoperta dei resti di 215 bambini in un collegio in Canada, l'autore riflette su cosa possiamo imparare da questo triste episodio, per allontanarci dal "modello di colonizzazione, comprese le colonizzazioni ideologiche".

5 luglio 2021-Tempo di lettura: 2 minuti

Durante l'Angelus del 6 giugno, il Papa ha ricordato la scioccante scoperta dei resti di 215 bambini, alunni della Scuola residenziale indiana di KamloopsLa notizia, avvenuta circa due settimane prima, ha traumatizzato il popolo canadese ed è stata definita "scioccante" dal Papa. La Kamloops Indian Residential School, attiva dalla fine del XIX secolo fino al 1969, si trovava nella Columbia Britannica e divenne la più grande scuola residenziale del Canada. Faceva parte di un sistema scolastico che cercava di assimilare i nativi alla cultura canadese. I bambini venivano separati dalle loro famiglie e portati in queste scuole dove era loro proibito parlare la loro lingua madre, spesso abusati, maltrattati, al punto che molti di loro pagavano con la vita la loro differenza dalla cultura dei colonizzatori. I vescovi canadesi hanno immediatamente espresso il loro dolore e la loro disponibilità a collaborare alle indagini per chiarire la situazione senza alcuna restrizione.

La scuola residenziale era una delle 139 istituzioni che lavoravano per conto del governo canadese per integrare le comunità indigene nella società. Si stima che 150.000 bambini di famiglie colonizzate siano passati per queste residenze: anche se la cifra potrebbe essere più alta, vi morirono tra i 3.200 e i 5.000 bambini indigeni, la maggior parte dei quali di tubercolosi. Francesco ha detto che la triste scoperta dovrebbe aiutarci ad aumentare la nostra consapevolezza del dolore e della sofferenza del passato e, in particolare, ad allontanarci dal modello colonizzatore (anche dalle colonizzazioni ideologiche). Al di là degli interessi economici, militari e razziali, il colonialismo implica la convinzione che sia legittimo per una civiltà "superiore" imporsi su una "inferiore", con l'aggravante di giustificare la necessità di conversioni forzate.

Il Papa ha sottolineato quanto sia essenziale oggi "camminare insieme nel dialogo e nel rispetto reciproco e nel riconoscimento dei diritti e dei valori culturali di tutti i popoli". E questo non vale solo per il Canada.

L'autoreMauro Leonardi

Sacerdote e scrittore.

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