A Bravo! da Manolo

Sono pochi i riferimenti che accomunano, quasi all'unanimità, coloro che fanno una professione come quella della comunicazione in questi tempi. Ancora meno, all'interno della Chiesa. Manuel Garrido è una di queste eccezioni.

30 gennaio 2024-Tempo di lettura: 2 minuti
manuel garrrido bravo

Foto. Manuel Garrido ritira il premio Bravo! ©CEE

Ricevere un premio è sempre un'arma a doppio taglio. Oltre all'orgoglio di chi lo riceve, spesso ci sono critiche pungenti e persino diffidenza nei confronti di chi è stato escluso dalla lista. Ma ci sono delle eccezioni.

Una di queste è stata la recente cerimonia di premiazione dei Bravo!, i premi con cui la Commissione Episcopale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Spagnola riconosce, ormai da 54 anni, il lavoro di professionisti e aziende in diversi campi della comunicazione. Quest'anno, il Premio Bravo per la comunicazione istituzionale è stato assegnato a Manuel Garrido, "per la sua intensa carriera dedicata alla comunicazione istituzionale presso l'Ufficio informazioni del Parlamento europeo e del Consiglio dei ministri". Opus Dei e, in precedenza, in Torreciudad."

Per decenni, Manolo è stato "Opus" per i giornalisti, l'immagine che si formava nella testa di decine di professionisti della comunicazione quando si nominava questa prelatura personale. Al di là degli stereotipi, delle figlie e delle fobie, dei pregiudizi e dei luoghi comuni, c'era Manolo.

Manolo ha saputo muoversi nelle acque agitate di una Chiesa che non è affatto comoda per i comunicatori, ma soprattutto ha saputo farsi compagno dei professionisti della comunicazione con cui ha avuto a che fare, che ha servito, anche quando il suo lavoro "non è servito a nulla".

Manolo ha ricevuto un Premio Bravo! pochi mesi dopo che l'incornata del toro affetto da SLA lo aveva colpito in pieno volto. Aveva appena abbandonato la corrida professionale per godersi la meritata pensione e, nel giro di pochi giorni, aveva sostituito la moto con le stampelle. Da Torreciudad scrisse ai colleghi e agli amici per comunicare la notizia e chiedere preghiere. Sorridendo. Con lo stesso sorriso con cui ha ricevuto il premio, in una sala gremita dove i giornalisti di tutte le istituzioni della Chiesa hanno applaudito un collega, un riferimento, un amico.

Sono pochi i riferimenti che uniscono, quasi all'unanimità, coloro che fanno una professione come quella della comunicazione in questi tempi, e ancora meno all'interno della Chiesa. Ancora meno sono le amicizie sincere che questo lavoro porta con sé. Ma vedere Manolo con le sue stampelle che raccoglie il Bravo! Molti, nella sala, indicarono l'uomo e dissero a chi gli stava accanto "Quello laggiù è il mio amico". E sicuramente, per Manolo, è un premio migliore.

L'autoreMaria José Atienza

Direttore di Omnes. Laureata in Comunicazione, ha più di 15 anni di esperienza nella comunicazione ecclesiale. Ha collaborato con media come COPE e RNE.

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