FirmeRafael Palomino

Aziende "legalizzate

Le società occidentali sono intensamente giuridificate. La legge statale pervade tutto. I cittadini affollano i tribunali, in attesa che l'oracolo della giustizia risolva i loro problemi.

1° maggio 2021-Tempo di lettura: 2 minuti

Foto: ©Bill Oxford

Qualche anno fa, molti problemi potevano essere risolti senza rivolgersi a un giudice o a un tribunale. Questo è stato possibile perché esisteva un substrato morale condiviso. Oggi non è così.

I gruppi religiosi non possono sfuggire a questa giuridificazione. Questo non perché le religioni lo vogliano, ma perché quella che Carl Schmitt chiamava "legislazione motorizzata" (cioè la produzione sfrenata di norme statali per sistemare tutto) è presente in settori della società civile che prima erano lasciati alla libera disposizione di individui e gruppi, compreso il settore religioso.

Ecco perché, alla luce dei resoconti giudiziari che riempiono la stampa, sono sempre più convinto che le chiese non abbiano bisogno solo di credenti ferventi, di ministri di culto esemplari o di bei luoghi di culto. Hanno anche bisogno di buoni avvocati. E una dose non indifferente di mentalità legale.

Un esempio tra i tanti. Il 22 febbraio 2021, la Corte Suprema spagnola ha dovuto pronunciarsi, a fronte di una decisione dell'Agenzia spagnola per la protezione dei dati personali sfavorevole ai Testimoni di Geova, su quali dati personali specifici di un ex membro di una confessione religiosa possono essere conservati. Ciò che è meno importante è la sentenza, che sancisce che solo i dati minimi possono essere conservati affinché la confessione religiosa possa adempiere ai suoi scopi. Ciò che è più importante è il dibattito sostanziale. Vale a dire: si potrebbe sostenere, non senza qualche fondamento, che le religioni sono autonome o indipendenti dal diritto statale: godono di autonomia nella gestione dei loro affari interni, la libertas ecclesiae che si fece strada nel Medioevo di fronte al potere temporale. Ma allo stesso tempo, ogni azione intrapresa da un gruppo religioso o da una sua parte ha una dimensione giuridica che non può essere ignorata, anzi, che deve essere tenuta presente... Questo ci porta a una delicata operazione di demarcazione dei confini di competenza tra sacro e profano.

L'autoreRafael Palomino

Professore del diritto ecclesiastico dello Stato

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