In una delle sue udienze, Papa Francesco ha lamentato la nostra incoerenza: "L'umanità, che si vanta dei suoi progressi nella scienza, è in ritardo quando si tratta di tessere la pace. È un campione nel fare guerra", ha detto.
Sentiamo parlare della guerra in Ucraina, a Gaza, in Sudan... c'è guerra in diverse parti del mondo. Nei nostri Paesi e nelle nostre città: traffico di droga, sparizioni, tratta di esseri umani. A livello familiare: infedeltà, scandali, divorzi. A livello personale: angoscia, ansia, stress e depressione.
Recentemente una donna mi ha detto che avrebbe difeso la sua eredità "a prescindere da chi sarebbe caduto". I suoi genitori non avevano distribuito la proprietà come avrebbe fatto lei e, di fronte a quella che considerava un'ingiustizia, ha deciso di agire, anche commettendo un'ingiustizia se necessario. Dove inizia la pace, dove inizia la guerra?
I pacificatori
Un evento della vita di San Francesco d'Assisi può darci la chiave per realizzare il mondo che tutti vogliamo: un mondo senza guerra, senza ingiustizia, senza paura. Un mondo di solidarietà, di responsabilità, di pace.
San Bonaventura racconta che San Francesco si recò al palazzo del sultano Malik al Kamil in Egitto per incontrarlo. Era l'anno 1219, l'epoca della Quinta Crociata, e i musulmani stavano combattendo i cristiani per i luoghi santi.
Il sultano lo ricevette con cortesia e gli chiese: "Perché i cristiani vogliono la pace e fanno la guerra, perché l'amore non è amato", rispose il povero ragazzo di Assisi.
San Francesco si recò dal Sultano come testimone di pace, cercando il dialogo e rinunciando alla violenza. Con assoluta fiducia in Dio. Ottenne, tra l'altro, una pace temporanea e l'iniziativa dello stesso Sultano di vivere una tregua che fu rifiutata dai cristiani.
Amare Dio, la fonte dell'amore, significa fare la sua volontà. Sappiamo cosa vuole Dio attraverso le Sacre Scritture. In esse troviamo i 10 comandamenti, le beatitudini, le opere di misericordia e il comandamento dell'amore. Questo desiderio di Dio non va interpretato come una chiamata per gli altri, ma per me. Per me! Se amo Dio, voglio subito amare i miei fratelli e le mie sorelle. Amare l'Amore è amare il mio prossimo e me stesso.
Dare pace
Non possiamo continuare ad aspettare che siano gli altri a darci quella pace a cui il cuore anela. Non sono gli altri: il coniuge, i figli, i colleghi di lavoro, le autorità, i sistemi politici... se volete la pace, dovete prima darla. Come si fa?
- A livello personale. Date valore a voi stessi e trattatevi come se foste i vostri migliori amici. Coltivate le buone abitudini.
- A casa. Ricordate che la guerra non è nell'offesa ricevuta, ma nell'offesa ricevuta. Se qualcuno fa o dice qualcosa che vi mette a disagio, non rispondete con la violenza ma con la pace. Siate assertivi, chiedete ciò di cui avete bisogno senza offendere.
- Al lavoro (o a scuola). Siate il cambiamento che volete vedere, come disse il Mahatma Ghandi. Siamo responsabili degli ambienti in cui operiamo. Al lavoro o a scuola, non spettegolate, non attaccate gli altri nelle conversazioni con gli altri o sui social media. Siate concilianti nei vostri commenti e cercate di fare gioco di squadra. Fate bene il vostro lavoro, date sempre un po' di più di quello che vi viene chiesto.
- Nella vostra comunità civile. Rispettare le leggi e favorire l'incontro con i più bisognosi. Partecipare a un servizio sociale organizzato o organizzarne uno.
- Nella vostra comunità religiosa. Partecipate alla preghiera, alla formazione e alle attività apostoliche a cui siete invitati. Fatelo in modo responsabile e fate ciò che vi impegnate a fare.
- Nel vostro Paese. Siate cittadini responsabili, votate per le autorità di cui vi fidate, quelle che si occupano del vero bene comune.
Che io voglia essere un imitatore di Cristo. Che io possa fare le cose come le farebbe Cristo. Amore Amore Amore! San Paolo ci ricorda: la pace, infatti, si identifica con Gesù Cristo stesso che è la nostra pace (Ef 2, 14-15).