Passeggiando per la città

Tra gli indicatori di molte persone ce n'è uno che è già stato recuperato: le processioni tornano nelle strade e, tra pochi giorni, a Siviglia, il Señor del Gran Poder tornerà nelle sue strade.

4 ottobre 2021-Tempo di lettura: 3 minuti

I media commentano che i parametri di salute permettono quasi di parlare di un ritorno alla normalità; ma questa normalità non si misura solo in indicatori esterni, ognuno ha i suoi riferimenti: abbracciare i nipoti, recuperare le riunioni sociali, i pasti in famiglia, andare al cinema e altri simili. In breve, per tornare in sintonia con la vita e l'ambiente. Queste piccole cose ci avvicinano alla normalità.

Tra gli indicatori sentimentali di molte persone ce n'è uno che si è già ripreso: le processioni stanno tornando nelle strade. Alcuni sono già partiti e, se tutto va bene, tra qualche giorno il Gran Poder percorrerà le strade di Siviglia per visitare i quartieri più poveri della città e trascorrervi alcuni giorni, con i bambini più bisognosi di conforto e compagnia.

Padre nostro Gesù del Grande potenza ©Feliú Fotografo

Ad alcuni questo indicatore può sembrare un po' anacronistico, tipico di un sentimentalismo superato, manifestazione di una religiosità popolare che non trova più spazio nel cristianesimo di oggi, ma si tratta di qualcosa di più profondo: "... la fede cristiana è uno stile di vita, uno stile di vita, uno stile di vita, uno stile di vita...".Non si diventa cristiani attraverso una decisione etica o una grande idea, ma attraverso l'incontro con un evento, con una Persona, che dà un nuovo orizzonte alla propria vita e quindi un orientamento decisivo". (Benedetto XVI, Deus Caritas est)

Questo è il senso di quelle manifestazioni popolari di fede che sono le processioni: l'incontro con il Signore per le strade, camminando attraverso il suo dolore redentivo, uscendo a cercare i suoi figli, come il padre del figliol prodigo che gli corre incontro per abbracciarlo, cercando di essere lui a incontrare i più restii. L'assenza delle figlie e dei figli gli pesava, tanto tempo senza vederli, e aveva bisogno di uscire in strada per incontrarli, sapendo che non lascia nessuno indifferente. Si tratta di questo: vederlo ed essere visti da lui, recuperare affetti nascosti, a volte dimenticati. Questa è l'essenza della religiosità popolare.

Un filosofo francese, G. Thibon, ha spiegato la differenza tra equilibrio e armonia. L'equilibrio è lo stato in cui un oggetto, o una situazione, è soggetto a forze equivalenti e opposte che si annullano a vicenda. L'armonia, invece, si ottiene quando forze diverse si completano a vicenda per creare una situazione migliore. Parliamo di equilibrio nucleare, non di armonia, quando le nazioni equiparano il loro potenziale atomico e si temono a vicenda. L'armonia è la situazione in cui, in una famiglia, le diverse abilità di ciascuno vengono portate a un fine comune.

La vita cristiana non è un equilibrio, è una combinazione armoniosa di etica ed estetica, di formazione e di sentimenti. Per etica intendiamo il modo in cui una persona deve agire per raggiungere la perfezione come persona, mentre per estetica intendiamo il riconoscimento della bellezza, di ciò che è piacevole ai sensi, di ciò che attrae, affascina e perfeziona la persona nella sua contemplazione. Le processioni sono un canale appropriato per i frati per sviluppare l'etica e coltivare l'estetica, nella proporzione che è stata definita nel tempo, a volte per secoli.

È tempo di recuperare quell'indicatore di normalità che è incontrare il Signore camminando con il suo dolore per la città, un dolore che non sospende la ragione.

Ignacio Valduérteles

Entrambi sono necessari, si rafforzano e si completano a vicenda. Prendere come punto di riferimento solo l'etica porterebbe a una sorta di indifferenza stoica, incentrata sull'adempimento del dovere per il bene del dovere, non contaminata da alcun affetto, impegnata nell'osservanza compulsiva di norme e regolamenti. Al contrario, essere guidati dalla sola estetica porta a un sentimentalismo pietistico, in cui ci sarebbe il pericolo che il sentimento diventi il criterio di verità, invadendo le aree della comprensione e della volontà. La verità oggettiva potrebbe scomparire riducendosi a sentimento.

Ora è il momento di recuperare quell'indicatore di normalità che è incontrare il Signore camminando con il suo dolore per la città, un dolore che non sospende la ragione. Chinato sotto il peso della croce, ma senza perdere la dignità, l'eleganza e la bussola che porta nel sangue che la Madre ha trasfuso nel suo grembo. Sentire le sue pulsazioni e il suo respiro. Esce in strada per spiegare che il dolore va portato e amato; che ciò che vanifica una vita non è il dolore ma la mancanza di amore; che il sacrificio con l'Amore è una gioia immensa e senza di esso non ha senso; che dobbiamo associare il nostro dolore alla Redenzione per renderlo fecondo; che dobbiamo imparare a portare le croci di ogni giorno, se possibile con la stessa eleganza.

Amore e sentimento. Il Signore è in strada. Ora la città è tornata alla normalità.

L'autoreIgnacio Valduérteles

Dottorato di ricerca in Amministrazione aziendale. Direttore dell'Instituto de Investigación Aplicada a la Pyme. Fratello maggiore (2017-2020) della Confraternita di Soledad de San Lorenzo, a Siviglia. Ha pubblicato diversi libri, monografie e articoli sulle confraternite.

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