72 ore

L'UE raccomanda un kit di sopravvivenza di 72 ore, ma l'autore sottolinea la necessità di un sostentamento spirituale per affrontare la paura e l'incertezza.

1° aprile 2025-Tempo di lettura: 3 minuti
72 ore

L'UE ha raccomandato ai suoi cittadini di portare con sé un kit di sopravvivenza in caso di un possibile attacco o di un disastro naturale. Acqua, scatolette di latta, una torcia, un accendino... cose basilari per sopravvivere nelle prime 72 ore; ma dimenticano la cosa più importante: qualcosa che dia un senso a quei primi momenti di smarrimento e, a seconda della gravità del caso, alla nuova vita che dovrebbe iniziare dopo. Nel mio caso, includerei nel kit una piccola Bibbia e un rosario. In una situazione catastrofica in cui la disperazione, l'incertezza e la paura si sarebbero impadronite di noi, mi sarebbero sembrati il più grande dei tesori.   

Inizierei, ad esempio, con il Vangelo secondo Giovanni per leggere: "Nel mondo avrete le vostre lotte, ma fatevi coraggio: Io ho vinto il mondo"; passerei per il Salmo 34 per sentire che "quando l'uomo grida, il Signore lo ascolta e lo libera dai suoi affanni" o che "anche se il giusto soffre molti mali, il Signore lo libera da tutti"; per arrivare alla Lettera ai Romani in cui San Paolo mi ricorderebbe che "né la morte, né la vita, né gli angeli, né i principati, né il presente, né il futuro, né le potenze, né l'altezza, né la profondità, né alcun'altra creatura può separarci dall'amore di Dio manifestato in Cristo Gesù". Il Rosario, soprattutto se recitato in comunità, è un dono unico di Maria per trovare, in colei che è l'Ausiliatrice e la Regina della Pace, la consolazione spirituale e la pace di cui abbiamo bisogno nei momenti in cui la vita ci colpisce.  

Una società materialista come la nostra, che ignora la spiritualità, è completamente disarmata di fronte alle difficoltà della vita, ancor più di fronte a quelle che potrebbero arrivare secondo il futuro distopico che l'UE ci presenta. Se il senso della nostra vita è avere, cosa succede se perdiamo tutto? Noi cristiani facciamo una sorta di "allenamento di emergenza" ogni Quaresima, quando cerchiamo di vivere in modo più austero, privandoci di alcune cose materiali che consideriamo essenziali per il resto dell'anno, rinunciando ai nostri gusti a favore di altri... In questo periodo ricordiamo, con Gesù nel deserto, che "l'uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio".

Il Vangelo è quella parola, cibo e bevanda, di cui la nostra anima ha bisogno per continuare a vivere; è quella lanterna che brilla nelle tenebre della paura; quell'accendino che può accendere il fuoco del nostro spirito quando crolliamo e quel coltello multiuso dalle infinite utilità per la vita di tutti i giorni come l'educazione dei figli, la cura dei poveri e dei malati, l'assistenza agli anziani, il rapporto con il denaro o l'organizzazione sociale. È anche quella cassetta di pronto soccorso con cui curare le nostre ferite e prevenire le malattie dell'anima; quella coperta termica che ci dà il calore di un buon padre quando intorno a noi tutto è freddo; quel walkie-talkie che ci mette in contatto con la comunità, con chi può aiutarci; quella radio a batteria che ci tiene in comunicazione con Lui, che ci porta la Buona Novella di cui abbiamo bisogno per essere ripetuti e, tra le tante cose, è anche quella carta d'identità che è indispensabile in ogni buon kit di emergenza. 

Sarebbe una storia diversa in questa Europa che si sta ricomponendo se avessimo conservato la nostra identità cristiana in un sacchetto impermeabile al riparo dalla polvere del marketing e dall'umidità delle ideologie che l'hanno corrotta. I suoi fondatori la portavano come una bandiera (letteralmente se studiamo l'origine delle insegne dell'UE), consapevoli che i valori evangelici come la verità, la libertà, la giustizia, la carità, la solidarietà o la ricerca del bene comune garantivano anni di unità, pace e progresso, ma i loro successori l'hanno ritenuta poco redditizia per i loro interessi e l'hanno tolta dal kit. Privando gli esseri umani e la società di un senso, siamo più vulnerabili che mai a una possibile situazione estrema che potrebbe verificarsi. 

Il famoso psichiatra, Viktor Franklsopravvissuto ai campi di concentramento, nella sua opera "...".La ricerca di senso dell'uomo"L'essere umano - ha detto - è quell'essere capace di inventare le camere a gas di Auschwitz, ma è anche l'essere che è entrato in quelle stesse camere a testa alta e con il Padre Nostro o lo Shema Israel sulle labbra". Oggi pochi conoscono il Padre Nostro o lo Shema, quindi la dignità umana vale quanto due scatole di sardine o una bottiglia d'acqua. Mentre alcuni preparano le loro armi strategiche, all'uomo e alla donna destinati all'eternità viene garantito solo questo: 72 ore di vita.

L'autoreAntonio Moreno

Giornalista. Laurea in Scienze della Comunicazione e laurea in Scienze Religiose. Lavora nella Delegazione diocesana dei media di Malaga. I suoi numerosi "thread" su Twitter sulla fede e sulla vita quotidiana sono molto popolari.

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