Le cose importanti della vita sono sia un dono che un compito. Allo stesso tempo. Come le due facce di una moneta. La vita stessa, la salute, le persone che amiamo, le qualità che abbiamo, la nostra fede... Tutto questo non si può comprare o vendere, ma ci viene dato in dono, e allo stesso tempo implica la responsabilità di mantenerlo e farlo crescere e fruttificare.
Nella vita della Chiesa sono di grande importanza "vocazioni": persone che scoprono la loro vita come risposta alla chiamata di Dio e che dispiegano questa vocazione nella loro esistenza. Come dice Francesco nel Messaggio per la Giornata di quest'anno, partendo dalla scena della chiamata di Gesù ai primi discepoli presso il lago di Galilea: "... la chiamata di Gesù ai primi discepoli presso il lago di Galilea è una chiamata al Signore...".La vocazione è un invito a non stare sulla riva con le reti in mano, ma a seguire Gesù sulla strada che ha disegnato per noi, per la nostra felicità e per il bene di chi ci circonda.".
Un dono e un compito. Come compito, noi nella Chiesa dobbiamo lavorare per le vocazioni, affinché ogni cristiano scopra il suo modo di seguire Gesù e sia fedele nel rispondere al Signore. E come dono, noi nella Chiesa dobbiamo pregare per le vocazioni, come ci ha raccomandato il Maestro stesso: "... dobbiamo pregare per le vocazioni.Pregate il Signore della messe di mandare operai nella sua messe." (Matteo 9, 38). Questa necessità di "pregare per le vocazioni" è all'origine della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni e le vocazioni native, che si svolge la quarta domenica di Pasqua, domenica del Buon Pastore.
Dopo alcuni precedenti storici, è stato San Paolo VI a istituire ufficialmente la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni (GMG) il 23 gennaio 1964. Per quanto riguarda l'approccio, partendo dalla stima per tutte le vocazioni, la Chiesa, in occasione di questa Giornata mondiale, ha concentrato la sua attenzione in modo particolare sulle vocazioni consacrate: al ministero ordinato (sacerdoti e diaconi) e alla vita consacrata in tutte le sue forme (maschile e femminile, contemplativa e apostolica). Dobbiamo anche tenere conto del fatto che durante l'anno ci sono altri giorni dedicati ad altre forme di vita e di missione (famiglia, apostolato dei laici, Domenica Missionaria Mondiale...).
Per quanto riguarda il Giornata delle vocazioni nativelegata alla Pontificia Opera di San Pietro Apostolo, vuole essere una giornata particolarmente dedicata alla preghiera e alla collaborazione con i giovani chiamati al sacerdozio o alla vita consacrata nei territori di missione. Dal 2016, in Spagna si celebra insieme alla GMG nello stesso giorno, in coincidenza con la IV domenica di Pasqua, già citata.
Nell'anno 2019, la quarta domenica di Pasqua è il 12 maggio. E il titolo del Messaggio del Santo Padre Francesco per la LVI Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni è Il coraggio di rischiare per la promessa di Dio. In questo scritto stimolante, che vi invitiamo a leggere, dice cose come la seguente: "La chiamata del Signore non è un'intrusione di Dio nella nostra libertà; non è una 'gabbia' o un peso posto su di noi. Al contrario, è l'iniziativa d'amore con cui Dio ci viene incontro e ci invita a entrare in un grande progetto, al quale vuole che partecipiamo, mostrandoci all'orizzonte un mare più ampio e un pescato sovrabbondante".
In questo Messaggio, Papa Francesco adotta una prospettiva integratrice, in linea con il modo in cui la questione delle vocazioni è stata affrontata nel recente Sinodo su "I giovani, la fede e il discernimento vocazionale". Da qui, inizia a parlare della chiamata alla vita cristiana, per tutti, e poi spiega i vari modi per realizzarla:
"La vita cristiana si esprime anche in quelle scelte che, mentre danno una direzione precisa alla nostra navigazione, contribuiscono alla crescita del regno di Dio nella società". Mi riferisco alla decisione di sposarsi in Cristo e di formare una famiglia, così come ad altre vocazioni legate al mondo del lavoro e delle professioni, all'impegno nel campo della carità e della solidarietà, alle responsabilità sociali e politiche, e così via. [...]
Nell'incontro con il Signore si può sentire la chiamata alla vita consacrata o al sacerdozio. È una scoperta entusiasmante e allo stesso tempo spaventosa, quando ci si sente chiamati a diventare "pescatori di uomini" nella barca della Chiesa attraverso il dono totale di sé e impegnandosi nel servizio fedele al Vangelo e ai fratelli. Questa scelta comporta il rischio di lasciare tutto per seguire il Signore e consacrarsi completamente a lui, per diventare un collaboratore della sua opera".
Nel nostro contesto, da alcuni anni, i materiali di preghiera e di celebrazione vengono preparati congiuntamente dalla Conferenza Episcopale Spagnola e dalla Conferenza Spagnola dei Religiosi (CONFER), a cui si è aggiunta recentemente la Conferenza Spagnola degli Istituti Secolari (CEDIS) e, sul versante delle vocazioni autoctone, le Pontificie Opere Missionarie (PMS). Il motto scelto per quest'anno, basato sul Messaggio del Papa, è Dite di sì al sogno di Dio. Come dice il nostro detto popolare: "Un Dio che implora, e con una mazza dà". Se le vocazioni nella Chiesa sono importanti, tutti dobbiamo lavorare per esse; sapendo che, essendo un dono, tutti dobbiamo chiederle al Signore. Che non sia né l'uno né l'altro per noi. n