Vaticano

Il Papa chiede di prendersi cura di chi soffre di abuso di droghe

Papa Francesco ha invitato tutti i cattolici ad aiutare a combattere la "piaga" dello spaccio e della dipendenza, in occasione della Giornata internazionale contro l'abuso e il traffico illecito di droga.

Paloma López Campos-26 giugno 2024-Tempo di lettura: 2 minuti
Papa Francesco

Il Papa sorride ai pellegrini durante l'udienza generale del 26 giugno 2024 (Foto CNS / Lola Gomez)

Durante il suo pubblico Papa Francesco ha parlato dei danni causati dalle droghe, in occasione della Giornata internazionale contro l'abuso e il traffico illecito di droga.

Citando San Giovanni Paolo II, il Santo Padre ha spiegato che "l'abuso di droga impoverisce ogni comunità in cui si manifesta". Tuttavia, dietro questa affermazione non si può dimenticare "che ogni tossicodipendente porta con sé una storia personale diversa, che deve essere ascoltata, compresa, amata e, per quanto possibile, curata e purificata".

Di fronte al dolore individuale causato dal rapporto con la droga, Francesco ha detto che "non possiamo ignorare le intenzioni e le azioni malvagie degli spacciatori e dei trafficanti di droga".

Il Papa ha poi sconsigliato la liberalizzazione del consumo di queste sostanze come mezzo per ottenere "una riduzione della tossicodipendenza". Per questo motivo, il Vescovo di Roma si è detto "convinto che sia moralmente giusto porre fine alla produzione e al traffico di queste sostanze pericolose".

Le droghe, una piaga

Con parole dure, Francesco ha descritto coloro che gestiscono il business della droga come "trafficanti di morte", "spinti dalla logica del potere e del denaro ad ogni costo". Ha indicato l'abuso e il profitto attraverso le sostanze stupefacenti come una "piaga che produce violenza e semina sofferenza e morte".

Di fronte a questi fatti, il Papa ha chiesto di investire nella "prevenzione, che si fa promuovendo una maggiore giustizia, educando i giovani ai valori che costruiscono la vita personale e comunitaria, accompagnando chi ha bisogno e dando speranza per il futuro".

Il Santo Padre ha anche elogiato le "comunità di recupero ispirate dal Vangelo". Queste, ha detto, "sono una testimonianza forte e piena di speranza dell'impegno di sacerdoti, consacrati e laici a mettere in pratica la parabola del Buon Samaritano". D'altra parte, ha ringraziato "gli sforzi intrapresi da varie Conferenze episcopali per promuovere una legislazione e politiche eque per il trattamento dei tossicodipendenti e la prevenzione per arginare questo flagello".

Azione e prevenzione

Francesco ha citato alcuni esempi di istituzioni o gruppi che lavorano in modo eccezionale per aiutare i tossicodipendenti, come "la Rete Pastorale Latinoamericana di Accompagnamento e Prevenzione delle Dipendenze (PLAPA)" o "i vescovi dell'Africa del Sud, che nel novembre 2023 hanno convocato una riunione sul tema 'Empowering Drug Addicts'". giovani come agenti di pace e di speranza".

In conclusione, Papa Francesco ha esclamato che "di fronte alla tragica situazione di tossicodipendenza di milioni di persone in tutto il mondo, di fronte allo scandalo della produzione e del traffico illecito di queste droghe, non possiamo rimanere indifferenti". "Siamo chiamati", ha insistito il Pontefice, "ad agire, a fermarci davanti alle situazioni di fragilità e di dolore, a saper ascoltare il grido di solitudine e di angoscia, a chinarci per rialzare e riportare alla vita chi cade nella schiavitù della droga".

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