Vaticano

Giovani ucraini e russi pregano per la pace durante la Via Crucis a Roma

Dopo le madri, i figli. Ieri, alla Via Crucis del Colosseo romano, un giovane ucraino e un giovane russo hanno pregato per la pace e contro il rancore e la violenza nella tradizionale Via Crucis del Colosseo a Roma, alla quale Papa Francesco ha assistito dalla sua residenza di Santa Marta, come precauzione contro le basse temperature. La Via Crucis è diventata un grido di pace.

Francisco Otamendi-8 aprile 2023-Tempo di lettura: 3 minuti
Via Crucis

Foto: La Via Crucis al Colosseo il Venerdì Santo 2023 ©CNS photo/Chris Warde-Jones

Se mercoledì scorso il Santo Padre ha pregato per il madri dei soldati ucraini e russi uccisi nella guerra in Ucraina, nella Via Crucis Il Venerdì Santo al Colosseo, davanti a circa 20.000 persone, un giovane ucraino e un uomo russo hanno pregato per la pace, sollevando i timori della diplomazia. Già l'anno scorso, una donna russa e una ucraina, Irina e Albina, avevano portato la croce sulla Via Crucis.

Nella frase corrispondente alla decima Stazione del Via CrucisGesù è spogliato delle sue vesti", i giovani hanno detto: "Gesù, ti prego, fai la pace in tutto il mondo, affinché possiamo essere tutti fratelli e sorelle".

Preghiamo dicendo: Purificaci, Signore Gesù.

Dal risentimento e dall'amarezza: purificaci, Signore Gesù.

Dalle parole e dalle reazioni violente: purificaci, Signore Gesù.

Da atteggiamenti che causano divisione: purificaci, Signore Gesù.

Dal desiderio di distinguersi, umiliando gli altri: purificaci, Signore Gesù".

Il motto generale del Via Crucis era "Voci di pace in un mondo in guerra". Il giovane ucraino ha raccontato che "l'anno scorso mio padre e mia madre si sono preparati per portare me e mio fratello minore in Italia, dove nostra nonna lavora da più di vent'anni. Abbiamo lasciato Mariupol durante la notte. Al confine i soldati hanno fermato mio padre e gli hanno detto che doveva rimanere in Ucraina a combattere. Abbiamo proseguito in autobus per altri due giorni. Quando siamo arrivati in Italia ero triste. Mi sentivo spogliato di tutto, completamente nudo. Non conoscevo la lingua e non avevo amici. 

"La nonna cercava di farmi sentire fortunata, ma io continuavo a dire che volevo tornare a casa. Alla fine la mia famiglia ha deciso di tornare in Ucraina. La situazione qui è ancora difficile, c'è guerra ovunque, la città è distrutta. "Ma con l'aiuto del buon Dio, la pace tornerà", ha detto.

Ruso: "che possiamo essere tutti fratelli e sorelle".

"Io, invece, sono un giovane russo. Quando dico questo provo quasi un senso di colpa, ma allo stesso tempo non capisco perché e mi sento doppiamente male, privato della felicità e dei sogni per il futuro", ha esordito il ragazzo russo.

"Ho visto mia nonna e mia madre piangere per due anni. Una lettera ci diceva che mio fratello maggiore era morto. Lo ricordo ancora il giorno del suo diciottesimo compleanno, sorridente e luminoso come il sole, e tutto questo solo poche settimane prima che partisse per un lungo viaggio. Tutti ci dicevano che dovevamo essere orgogliosi, ma a casa c'era solo sofferenza e tristezza. È stato così anche per mio padre e mio nonno: anche loro sono partiti e non sappiamo nulla di loro", ha proseguito.

"Uno dei miei compagni di scuola, con grande paura, mi disse all'orecchio che c'era la guerra. Quando sono tornato a casa, ho scritto una preghiera: Gesù, ti prego, fai la pace in tutto il mondo.

mondo e che possiamo essere tutti fratelli e sorelle".

14 grazie a Gesù

Dopo il ruolo di protagonista di famiglie Le riflessioni delle quattordici stazioni della Via Crucis di quest'anno sono state dure testimonianze raccolte davanti a Papa Francesco nelle udienze e nei viaggi apostolici, da persone di varie età in zone di guerra, di conflitto e di abbandono. Queste voci provengono dalla Terra Santa, da varie parti dell'Africa, dall'America centrale e meridionale, dalla penisola balcanica, dal Sud-est asiatico e dal Medio Oriente.

Nell'orazione conclusiva, prima di recitare la preghiera del Padre nostro in latino, per 14 volte si ringrazia il Signore. "Signore Gesù, Parola eterna del Padre, ti sei fatto silenzio per noi. E nel silenzio che ci conduce alla tua tomba c'è ancora una parola che vogliamo dirti, pensando all'itinerario della Via Crucis che abbiamo percorso con te: grazie". Questi sono stati i ringraziamenti:

"Grazie, Signore Gesù, per la dolcezza che confonde l'arroganza.

Grazie per il coraggio con cui avete abbracciato la croce.

Grazie per la pace che viene dalle vostre ferite.

Grazie per averci dato la tua santa Madre come Madre nostra.

Grazie, per l'amore che avete dimostrato di fronte al tradimento.

Grazie per aver trasformato le lacrime in un sorriso.

Grazie per aver amato tutti senza escludere nessuno.

Grazie per la speranza che date nell'ora della prova.

Grazie per la misericordia che guarisce le miserie.

Grazie per esserti spogliato di tutto per arricchirci.

Grazie per aver trasformato la croce in un albero della vita.

Grazie per il perdono che avete offerto ai vostri carnefici.

Grazie per aver sconfitto la morte.

Grazie, Signore Gesù, per la luce che hai acceso nelle nostre notti e, riconciliando ogni divisione, ci hai resi tutti fratelli e sorelle, figli dello stesso Padre che è nei cieli".

L'autoreFrancisco Otamendi

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