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Via pulchritudinis: l'esperienza della bellezza e il suo significato trascendente

L'esperienza della bellezza si collega alla conoscenza trascendente di Dio. La "Via Pulchritudinis" integra le vie cosmologiche e antropologiche. Attraverso la creazione, l'amore e la vocazione umana, la bellezza divina si rivela come pienezza ultima, orientando l'essere umano verso la comunione con il Creatore.

José Miguel Granados-27 dicembre 2024-Tempo di lettura: 5 minuti
via pulchritudinis

I modi di conoscere l'esistenza e l'essere di Dio sono di due tipi. Da un lato, quello cosmologico: la famosa CINQUE MODI da San Tommaso d'Aquino sono sicuramente la migliore sintesi del pensiero filosofico e cristiano sull'argomento. Attraverso di esse arriviamo a scoprire il vero Dio come il motore immobile, la causa non causata, l'essere necessario, la suprema perfezione e il fine ultimo di tutte le creature. 

In ultima analisi, Dio è raggiunto dalla ragione umana come il Loghi personali che è all'origine della creazione e assicura l'armonia di tutto ciò che esiste. "Il Dio veramente divino è il Dio che si è manifestato come loghi e ha agito e agisce come loghi pieno di amore per noi" (Benedetto XVI, Discorso presso l'Università di Regensburg, 12-9-2006). Questa riflessione fondamentale sul Creatore del mondo dimostra l'affidabilità del pensiero, del linguaggio e della scienza. Dio costituisce il saggezza infinital'ordinamento, la mente e il cuore dell'universo. 

Percorsi antropologici

D'altra parte, molti pensatori (come San Bonaventura, Cartesio) e mistici (come Santa Teresa di GesùSan Giovanni della Croce, Santa Teresa Benedetta della Croce) hanno riflettuto sui percorsi antropologici per la conoscenza di Dio, in un viaggio interiore che esplora l'intimità dell'essere umano, la sua i desideri più profondi e la sua coscienza morale. Qui Dio appare come il significato ultimo della dignità umana, della vita, della giustizia, della libertà, dell'amore e della storia. Questa pienezza umana, che trova la sua radice e il suo culmine in Dio, si manifesta in persone virtuose di elevata umanità e, soprattutto, nella testimonianza - luminosa, attraente e convincente - della vita dei santi.

Il legame tra i due tipi di percorsi si può scoprire nella comprensione di Dio come suprema perfezione e fonte inesauribile delle migliori benedizioni: per Solo Dio realizza la promessa di vita incisa in grandi desideri L'essere umano, con l'abbondanza di doni materiali e spirituali che ci offre. Probabilmente l'esponente più eloquente in questo campo di indagine interiore è Agostino d'Ipponache inizia la sua autobiografia intellettuale e spirituale con la splendida dichiarazione: "ci hai fatti, Signore, per te e il nostro cuore sarà inquieto finché non riposerà in te" (Confessioni, Libro I, capitolo 1).

L'esperienza della bellezza come vocazione

L'essere umano - a differenza degli animali e dei robot, che mancano di conoscenza razionale, di autocoscienza e di libero arbitrio - è capace di trovare molteplici forme ed espressioni di bellezza che lo attraggono nella sua ricerca spirituale di realizzazione e felicità. Ci sono innumerevoli esempi dell'esperienza della bellezza nella naturanel arte e nel vita delle persone. Infatti, un paesaggio meraviglioso, lo studio del mondo minerale, vegetale e animale da parte delle scienze naturali, una sinfonia o una melodia musicale di perfezione matematica, la bella opera di un genio delle arti figurative, la storia letteraria o il racconto reale di un'esistenza che ha valore per la sua dedizione e generosità... affascinare e riempire d'incanto l'esistenza umana.

Una manifestazione necessaria di grande saggezza è quella di scoprirlo, nella sua stessa essenza, la bellezza della creazione rimanda alla sua fonte, che è l'infinita bellezza del Creatore, una misteriosa e inesauribile fonte di vita e di bontà. Per, separato della sua fonte originaria, la bellezza del mondo e dell'esistenza umana diventa qualcosa di povero, antiquato e vano che, alla fine, risulta essere dannoso e provoca stanchezza, perché blocca la persona in obiettivi bassi e frustra le aspettative del desiderio umano illimitato.

Infatti, colui che si pone con un'affettività disordinata nei confronti delle cose create, al di fuori del loro autore divino e delle loro leggi sante - che sono iscritte nella natura umana e possono essere scoperte dalla coscienza ben formata - rimarrà purtroppo delusoperché l'infinito desiderio del nostro cuore inquieto non può essere saziato da mere realtà finite.

D'altra parte, chi sa trovare nelle meraviglie del creato, e soprattutto nelle innumerevoli espressioni dell'amore umano, uno scorcio o un riflesso e una partecipazione all'infinita bellezza del Signore e, inoltre, nella sua azione intenzionale, pone veramente il suo cuore in Dio, troverà pienamente l'infinita bellezza di Dio. ha mantenuto la promessa della speranza di vita piena contenuta come appello esistenziale in ogni lampo di bellezza e in ogni desiderio umano.

L'eros come promessa

Un'area importante di questa esperienza della bellezza è l'esperienza dell'innamoramento tra uomo e donna (attrazione amorosa o eros); dove interpretazioni riduttive ed erronee, come quelle del rigorista puritano, dell'edonista utilitarista o dell'emotivista romantico, portano necessariamente al fallimento distruttivo di individui e società. 

D'altra parte, una corretta comprensione della amore coniugale -che corrisponde all'"esperienza essenzialmente umana", illuminata dalla rivelazione della Parola divina, come insegnano i teologia del corpo Giovanni Paolo II - ci permette di scoprirla come vocazione a tessere una comunione fedele e feconda: una casa come luogo di accoglienza e di dono di sé, culla, scuola e santuario della vita, e questo attraverso l'impegno del dono totale di sé nell'alleanza coniugale. In questo modo, il disegno divino iscritto nel corpo e nel desiderio del cuore dell'uomo, creato maschio e femmina a immagine di Dio, raggiunge il suo vero significato nell'alleanza matrimoniale. dimensione della trascendenzaLa Chiesa, in quanto orientata a riflettere ed espandere la bellezza dell'amore eterno per entrare nella comunione familiare delle persone divine. 

Idolatria e redenzione del cuore

C'è il serio pericolo di essere coinvolti, barare e intrappolati dal richiamo di cose che seducono con grande intensità, accresciute dalla propaganda confusa e mendace delle ideologie, fino a diventare falsi idoli, che si rivelano parassiti che rubano e schiavizzano gli infiniti desideri del cuore. Questa profonda esperienza di frustrazione -e il conseguente superamento L'esperienza di questo con l'aiuto della grazia dello Spirito Santo - è giustamente espressa dallo stesso Sant'Agostino come una sua esperienza decisiva: "Tardi ti ho amato, o bellezza così antica e così nuova, tardi ti ho amato! Tu eri dentro di me e io ero fuori, e così all'esterno ti ho cercato; e, deforme com'ero, mi sono gettato su queste cose che tu hai creato. Tu eri con me, ma io non ero con te. Ero tenuto lontano da te da quelle cose che, se non fossero in te, non esisterebbero. Mi hai chiamato e gridato, e hai spezzato la mia sordità; hai brillato e risplenduto, e hai guarito la mia cecità; hai esalato il tuo profumo, e io l'ho respirato, e ora ti desidero; ho gustato di te, e ora ho fame e sete di te; mi hai toccato, e desidero la pace che viene da te". (Confessioni, Libro X, capitolo 27).

Accompagnare nel cammino verso l'eterna bellezza

Per tutti questi motivi, è necessario insegnantie le comunità educative per guidare le persone in questo indispensabile percorso interno di trasformazione verso la causa ultima e la fonte inesauribile della bellezza della vita umana e del vero amore. Sono necessari anche esperti di preghiera, perché, come affermava Giovanni Paolo II, "Il bell'amore si impara soprattutto pregando"." (Lettera alle famiglie, n. 20). 

In questo cammino verso la pienezza sognata da Dio per i suoi figli, la Chiesa, esperta in umanità, ha l'urgente missione di accompagnare, istruire, curare e ridare speranza, seguendo la luce della bellezza che brilla in Gesù Cristo. Perché "il Figlio di Dio, facendosi uomo, ha portato nella storia dell'umanità l'umanità intera la ricchezza evangelica di verità e bontàe con esso ha anche dichiarato una nuova dimensione della bellezza" (Giovanni Paolo II, Lettera agli artisti, n. 5).

Insomma, il Signore ha lasciato tracce e scorci della sua infinita bellezza nelle creature e nel cuore dell'uomo, come chiari segni o indicazioni per i suoi figli, affinché noi possiamo trovare percorsi del misterodel suo Cuore, l'unico che salva perché soddisfa il nostro grande desiderio di bellezza eterna.

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