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"Una grande sinfonia di preghiera" per preparare il Giubileo del 2025

In una lettera indirizzata al Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, Papa Francesco anticipa gli obiettivi del prossimo Giubileo 2025, che avrà come motto Pellegrini della Speranza e sarà preceduto da un anno dedicato alla preghiera.

Giovanni Tridente-13 ottobre 2022-Tempo di lettura: 4 minuti
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Testo originale dell'articolo in inglese qui

Qualche settimana fa, Omnes ha annunciato nella sua edizione online il tema del prossimo Giubileo della Chiesa mondiale che si terrà nel 2025, Pellegrini della Speranza. La notizia, poco divulgata da altri media, è emersa in un incontro privato che Papa Francesco ha avuto con il presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, Rino Fisichella.

A metà febbraio è stato lo stesso Pontefice ad annunciarlo, comunicando pubblicamente per la prima volta alcuni dettagli e auguri sull'imminente Anno Santo, in una lettera indirizzata allo stesso Vescovo Fisichella e resa pubblica dall'Ufficio Stampa della Santa Sede.

Nella nostra anticipazione avevamo detto che, al di là del tema e dell'aspetto logistico della preparazione di un evento che riunirà a Roma, centro della cristianità, milioni di fedeli da tutto il mondo, era necessario riflettere sul cammino di preparazione spirituale che lo accompagnerà.

Il precedente più immediato, il Grande Giubileo del 2000, è stato infatti preparato da San Giovanni Paolo II sei anni prima, nel 1994, con la celebre Lettera Apostolica Tertio millennio adveniente.

Il testo recentemente pubblicato da Papa Francesco va proprio nella direzione di salvaguardare e valorizzare la dimensione spirituale del Giubileo, un evento che deve essere visto "come uno speciale dono di grazia, caratterizzato dal perdono dei peccati e, in particolare, dall'indulgenza, espressione piena della misericordia di Dio", come è sempre stato fin dal primo Anno Santo del 1300 indicato da Papa Bonifacio VIII.

Fede, speranza e carità 

Proprio per questo motivo, il Santo Padre suggerisce al Dicastero per l'Evangelizzazione di trovare i modi e i mezzi più adatti per vivere questa esperienza tanto attesa".con fede intensa, speranza viva e carità operosa".

Il motto generale sarà, come anticipato anche da tutti, Pellegrini della speranza, e sarà il segno - scrive il Papa nella sua lettera a Fisichella - "di un nuovo rinnovamento che tutti sentiamo urgente". Soprattutto perché veniamo da due anni caratterizzati da un'epidemia che ha alterato anche il benessere spirituale delle persone, portando morte, incertezza, sofisticazione, solitudine e limitazioni di ogni tipo. Francesco cita come esempio anche le chiese che sono state costrette a chiudere uffici, scuole, luoghi di lavoro e strutture ricreative.

"Dobbiamo mantenere l'accesso alla fede della speranza che ci è stata donata, e fare tutto il possibile affinché ciascuno di noi recuperi la forza e la certezza di affrontare il futuro con mente aperta, cuore fiducioso e visione ampia", è la prospettiva che il Santo Padre propone. Una visione di apertura e di speranza, infatti, che si può realizzare solo riscoprendo un'effettiva fraternità universale, che si concretizza soprattutto nel raggiungere i più poveri e svantaggiati, che dovrebbero essere il pubblico privilegiato del Giubileo del 2025.

"A questi aspetti fondamentali della vita sociale va dunque affiancata la dimensione spirituale del "pellegrinaggio", che non può trascendere la bellezza del creato e la cura della casa comune, attraverso la quale - come hanno dimostrato tanti giovani in molte parti del mondo - è possibile mostrare anche l'essenza della "fede in Dio e dell'obbedienza alla sua volontà"".

Le Quattro Costituzioni del Concilio Vaticano II

A questo proposito, Papa Francesco propone di prendere a modello le quattro "Costituzioni" del Concilio Vaticano II per quanto riguarda il cammino di preparazione, le Dei Verbum sulla rivelazione divina, la Lumen Gentium sul mistero e la formazione della Chiesa e del Popolo di Dio, la Sacrosanctum Concilium sulla liturgia e infine la Gaudium et spes sulla proiezione della Chiesa nel mondo contemporaneo, arricchita da tutto l'apporto magistrale degli ultimi decenni con i pontefici successivi, fino ai giorni nostri.

Una grande sinfonia di preghiere 

In attesa della lettura del foglietto con le indicazioni specifiche per la celebrazione del Giubileo, che sarà pubblicato successivamente, il Papa suggerisce di dedicare l'anno precedente l'evento giubilare a "ad una grande "sinfonia" di preghiera", perché prima di partire verso il luogo santo, bisogna "recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, di ascoltarlo e adorarlo".

In breve, la preghiera deve essere il primo passo del pellegrinaggio della speranza, attraverso un anno intenso".in cui i cuori possono aprirsi per ricevere l'abbondanza della grazia, facendo del 'Padre nostro', la preghiera che Gesù ci ha insegnato, il programma di vita di ciascuno dei suoi discepoli".

Un primo bilancio del percorso sinodale

Per quanto riguarda l'impegno universale e il coinvolgimento di tutta la Chiesa, il processo sinodale, che in questo primo anno sta coinvolgendo le Chiese locali, procede con soddisfazione. Una recente nota della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi afferma che 98% delle Conferenze episcopali e dei Sinodi delle Chiese orientali di tutto il mondo hanno nominato una persona o un'équipe dedicata al processo sinodale.

Secondo i dati raccolti in vari incontri online con i responsabili del Sinodo, c'è grande entusiasmo anche da parte dei laici e della vita consacrata. "Non è un caso", si legge nella nota, "che siano state intraprese innumerevoli iniziative per promuovere la consultazione e il discernimento ecclesiale in diversi territori". Molte di queste testimonianze sono raccolte di volta in volta sul sito www.synodresources.org.

Un certo successo ha riscosso anche l'iniziativa multimediale dedicata alla preghiera sinodale - www.prayforthesynod.va - lanciata insieme alla Rete mondiale di preghiera per il Sinodo del Papa e all'Unione internazionale dei superiori generali, che si avvale anche di un'applicazione chiamata Clicca per pregareVengono proposte le intenzioni scritte dalle comunità monastiche e contemplative, sulle quali chiunque può meditare.

Non mancano le sfide nel cammino sinodale, tra cui "i timori e le riluttanze di alcuni gruppi di fedeli e del clero"e una certa sfiducia tra i laici".che dubitano che si tenga davvero conto del loro contributo". A ciò si aggiunge la persistente situazione pandemica, che ancora non favorisce gli incontri di persona, indubbiamente molto più proficui per la condivisione e lo scambio. Non si tratta, sottolinea il Segretariato del Sinodo, di una consultazione del popolo di Dio".non può essere ridotto a un semplice questionario, perché la vera sfida della sinodalità è il rispetto reciproco e il discernimento comunitario.".

Ciò richiede anche quattro aspetti da non sottovalutare: una formazione specifica all'ascolto e alla comprensione, che non sempre è la norma; la necessità di evitare l'autoreferenzialità negli incontri di gruppo, valorizzando invece le esperienze di ciascun membro; un maggiore coinvolgimento dei giovani, così come di coloro che vivono ai margini delle realtà ecclesiali; cercare di superare il disorientamento espresso da una parte del clero.

Oltre alla gioia e al dinamismo che indubbiamente ispira la novità del processo sinodale, l'intero processo deve essere messo in atto con serenità, affinché ogni membro del Sinodo possa veramente riscoprirsi come membro essenziale del Popolo di Dio.

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