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Segnali per la Chiesa in Germania

Recenti articoli e dichiarazioni sembrano voler riorientare il cammino sinodale della Chiesa in Germania.

Alfonso Riobó-9 settembre 2022-Tempo di lettura: 4 minuti
Sinodo tedesco

Testo originale dell'articolo in spagnolo qui

L'obiettivo di diverse dichiarazioni prodotte negli ultimi mesi sembra essere quello di contribuire a incanalare, orientare in modo diverso o riformulare gli obiettivi e i metodi del cosiddetto "Cammino sinodale" della Chiesa in Germania.

Pochi giorni fa, il cardinale Christoph Schönborn di Vienna, una figura molto stimata e di grande peso nella Chiesa dell'Europa centrale, ha tenuto un intervista alla rivista ComunioIn esso, partendo dai fondamenti teologici, affronta le basi teoriche che ispirano questo processo. Tra l'altro, egli sottolinea la "dimensione diacronica" della Chiesa: essa non si reinventa in ogni epoca perché è inserita in un lungo processo storico, in cui in un certo senso dipende da ciò che ha ricevuto, e allo stesso tempo lo ripropone nella propria epoca e per il futuro. Schönborn afferma che "la Chiesa è un organismo vivente nel tempo... È la Chiesa di coloro che hanno creduto prima di noi e di coloro che crederanno dopo di noi. E non possiamo pretendere, in questa considerazione diacronica, che la storia di fede della Chiesa, la storia della santità - e naturalmente anche della peccaminosità dei membri della Chiesa - non esista". Egli allude anche a un elemento che definisce l'unità della Chiesa: la sua fedeltà al deposito della fede in cui essa stessa trova la sua origine.

Pochi giorni prima di questa intervista, il teologo italiano Marco Vanzini ha scritto in Omnes su questa dimensione. Per lui, proprio per il suo carattere sinodale, la Chiesa segue un percorso in cui avanza ascoltando: prima di tutto, ascoltando l'eredità che le è stata depositata; in secondo luogo, realizzando il rinnovamento necessario in ogni periodo di tempo. Se non ascoltasse queste voci che la precedono, e allo stesso tempo non le aggiornasse, la Chiesa correrebbe il rischio di ristagnare o di "abbandonare la "Via" che è Cristo per seguire indicazioni sbagliate". Per Vanzini, l'ascolto "in dialogo con e nella Tradizione" è garanzia di offrire al mondo non una soluzione di sapienza umana, ma un'incarnazione della Parola divina. In questo senso, la sinodalità della Chiesa è soprattutto storica: i cristiani di oggi camminano con quelli di ieri e preparano la strada a quelli di domani. Confidando nell'aiuto dello Spirito di verità, la Chiesa sa che la Tradizione è l'unico mezzo di comunicazione che la Chiesa ha a disposizione. luogo dove Dio continua a parlarle, permettendole di offrire al mondo una dottrina sempre viva e attuale".

In occasione dell'assemblea plenaria del 3-5 febbraio, il Cammino sinodale tedesco ha approvato per la prima volta una serie di proposte che chiedono cambiamenti nel celibato sacerdotale, nell'ordinazione delle donne, nella formulazione della morale sessuale della Chiesa e nella concezione della Chiesa come fondata sul potere. Dal punto di vista teologico sopra menzionato, la loro approvazione introdurrebbe una completa rottura nell'ascolto di ciò che è stato ricevuto e nella trasmissione fedele del deposito alle generazioni successive; questo, indipendentemente dalla motivazione che ispira i proponenti, che è il desiderio di porre una soluzione alle cause degli abusi sessuali - ma anche, per molti osservatori come lo stesso cardinale Schönborn, la "strumentalizzazione" degli abusi per introdurre riforme che appartengono a un'agenda separata. Schönborn offre un esempio: "Quando alla terza assemblea sinodale in Germania si è votato sulla questione se discutere la necessità stessa del ministero ordinato in futuro, e la mozione ha ricevuto novantacinque voti a favore e novantaquattro contrari, qualcosa è andato storto. Semplicemente. Perché una questione del genere non può essere negoziata sinodalmente... Questa questione non è negoziabile... Immaginate un percorso sinodale senza il depositum fidei: non è più sinodalità. È un altro modo, ma certamente non è la sinodalità nel senso della Chiesa". Sulla vera natura della sinodalità, che ispira il processo del Sinodo dei Vescovi della Chiesa universale, si può leggere qui il documento spiegazione completa di Luis Marinuno dei suoi sottosegretari.

Dopo l'assemblea plenaria di febbraio, si sono susseguiti i segnali rivolti alla Germania, invitando i promotori del Cammino sinodale a riconsiderare il loro approccio. Dal Conferenza episcopale nordica è arrivata una lettera equilibrata e fraterna, ma anche inequivocabile. Il Presidente della Conferenza episcopale polacca ha scritto allo stesso modo al Presidente della Conferenza episcopale tedesca, Georg Bätzing, spiegando perché trovava inaccettabili il metodo e gli obiettivi del Cammino sinodale tedesco. Lo stesso hanno fatto i vescovi francesi, americani e altri, individualmente o collettivamente. Ora è Schönborn, che appartiene al mondo linguistico e culturale germanico, a rendere pubblico il suo disaccordo.

Quasi contemporaneamente alla pubblicazione dell'intervista al cardinale austriaco, il 14 giugno, La Civiltà Cattolica ha pubblicato un'intervista concessa dal Papa alle riviste gesuite d'Europa. Quando gli è stato chiesto della situazione in Germania, Francesco ricorda di aver fatto questo commento al presidente dei vescovi tedeschi: "In Germania c'è una Chiesa evangelica molto buona; non c'è bisogno di due chiese". Questa espressione, insieme a quella del Papa Lettera ai cattolici tedeschi del giugno 2019dice quasi tutto quello che c'è da dire.

All'interno della Germania diversi vescovi hanno reso note le loro posizioni di reticenza o di critica nei confronti del Cammino Sinodale: tra questi, ricordiamo Il cardinale Rainer Woelki di Colonia e molti altri. Rudolf Voderholzer, Vescovo di Ratisbona, promuove un pagina web con riflessioni e testi alternativi a quelli utilizzati dal Cammino Sinodale. Anche il rispettato cardinale Walter Kasper ha dichiarato il suo scetticismo. E vari gruppi di fedeli, soprattutto laici, si sono organizzati per riorientare il processo. Un esempio è l' 'Neuer Anfang', che promuove un manifesto con proposte di riforma alternative. Questi movimenti non agiscono alla maniera di chi cerca lo scontro o la rottura, ma piuttosto l'incontro e il dialogo su basi teologiche serie. Questo è l'impegno di persone come la filosofa e vincitrice del Premio Ratzinger 2021 Hannah-Barbara Gerl-Falkovitz, che ha parlato a Madrid in occasione di un riunione del nostro Omnes Forum.

È difficile sapere come si svilupperanno le cose, ma sembra ormai impossibile ignorare i riferimenti che segnano questi segnali verso la Germania: forse indicano gli indizi per un riorientamento del Cammino sinodale.

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