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Padre Pio, sintesi di preghiera e carità di una vita santa

Il 16 giugno 2022 ricorre il 20° anniversario della canonizzazione del cappuccino di San Giovanni Rotondo.

Antonino Piccione-12 settembre 2022-Tempo di lettura: 4 minuti

Foto: il Papa in preghiera davanti al corpo di Padre Pio. ©CNS foto/cortesia Santuario di S. Pio da Pietrelcina

Testo originale dell'articolo in inglese qui

"La mia gioia è dolce e il mio cuore è leggero" (Mt 11,30).

È questo il cuore dell'omelia che Papa Giovanni Paolo II ha pronunciato il 16 giugno 2002, durante il solenne rito di canonizzazione del Beato Pio da Pietrelcina (nato Francesco Forgione nel 1887 e morto nel 1968), sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini: "L'immagine evangelica del 'giogo' - ha detto il Santo Padre - evoca le tante prove che l'umile cappuccino di San Giovanni Rotondo ha dovuto affrontare. Oggi in Lui contempliamo quanto sia dolce il "giogo" di Cristo e quanto sia luminoso il suo volto quando è portato con amore fedele. La vita e la missione di Padre Pio testimoniano che le difficoltà e il dolore, se accettati con amore, si trasformano in un cammino privilegiato di santità, che porta a prospettive di un bene più grande, noto solo al Signore".

Una vita interiore intensa

Chiedendo qualche nota biografica, e approfittando della preziosa ricostruzione offerta dalle pagine web del Dicastero delle Cause dei Santi, si legge che dopo l'ordinazione sacerdotale, ricevuta il 10 agosto 1910 a Benevento, Pio rimase in famiglia fino al 1916 per motivi di salute. Nel settembre dello stesso anno fu invitato nel convento di San Giovanni Rotondo, dove rimase fino alla morte.

Egli vedeva la sua vocazione con l'obiettivo di contribuire pienamente alla redenzione dell'umanità, secondo la speciale missione che caratterizzò tutta la sua vita e che mise in pratica attraverso la direzione spirituale dei fedeli, la riconciliazione sacramentale dei penitenti e la celebrazione dell'Eucaristia. Il punto culminante della sua attività apostolica fu la celebrazione della Santa Messa. I fedeli che vi hanno partecipato hanno sempre percepito l'apice e la forza della sua spiritualità.

La carità, prima virtù

Sul piano della carità sociale, si impegnò ad alleviare il dolore e la miseria di molte famiglie, in particolare fondando la Casa Sollievo della Sofferenza, inaugurata il 5 maggio 1956. L'amore di Dio lo appagava, realizzando tutte le sue aspirazioni; la carità era il principio che lo guidava ogni giorno: amare per essere amati da Dio.
La sua preoccupazione particolare: crescere e aiutare gli altri a crescere nella carità. Ha espresso il massimo della sua carità verso il prossimo accogliendo, per più di 50 anni, tante persone che venivano al suo ministero e al suo confessionale per ricevere il suo consiglio e la sua consolazione.
Era quasi un assedio: veniva avvicinato in chiesa, in chiesa, in chiesa, in convento. E si è dato a tutti, ravvivando la fede, distribuendo la grazia, portando la luce. Ma soprattutto nei poveri, negli indigenti e nei malati ha visto l'immagine di Cristo e si è donato soprattutto per loro.

La croce nella tua vita

Capì presto che la sua strada sarebbe stata quella della Croce, e sùbito l'accettò con coraggio e amore. Per molti anni ha sperimentato le sofferenze dell'anima. Per anni ha sopportato il dolore delle ferite con amabile serenità. Quando dovette sottoporsi a indagini e restrizioni nel suo servizio sacerdotale, accettò tutto con profonda umiltà e sicurezza di sé. Di fronte ad accuse e calunnie ingiustificate, ha sempre avuto fiducia nel giudizio di Dio, dei suoi diretti superiori e della propria coscienza.

Si considerava sinceramente inutile, privo dei doni di Dio, pieno di miseria e, allo stesso tempo, pieno di grazia divina. In mezzo a tutta l'ammirazione del mondo, ripeteva: "Voglio essere solo un povero che prega". La sua salute, alla fine della giovinezza, non era molto florida e, soprattutto negli ultimi anni della sua vita, declinò rapidamente. È morto all'età di 81 anni. Il suo funerale è stato caratterizzato da una folla straordinaria.

La reputazione di santità

Negli anni successivi alla sua morte, la sua fama di santità e di miracoli crebbe sempre di più, diventando un fenomeno ecclesiastico, diffuso in tutto il mondo, tra tutte le categorie di persone. Non passò molto tempo prima che l'Ordine dei Frati Minori Cappuccini intraprendesse i passi previsti dal diritto canonico per l'avanzamento della Causa di beatificazione e canonizzazione.

Il 18 dicembre 1997, alla presenza di Papa Giovanni Paolo II, è stato promulgato il Decreto sull'erudizione delle virtù. Il 2 maggio 1999 Sua Santità Papa Giovanni Paolo II ha beatificato il Venerabile Servo di Dio Pio da Pietrelcina, fissando al 23 settembre la data della festa liturgica. Il decreto di canonizzazione è stato promulgato il 26 febbraio 2002.

Un discepolo molto speciale

Una vita, quella di Padre Pio, al servizio e in comunione con le altre vite. Tra queste ricordiamo quella di don Salvatore Pannullo, con la recente pubblicazione di "Zi' Tore, il 'parroco' di Padre Pio" (autore Raffaele Iaria, casa editrice Tau. NDT: Zi' Tore = Zio Salvatore).

Si tratta di un sacerdote che ha fatto la storia di Pietrelcina, vedendo tra i primi la santità di un giovane che sarebbe diventato il primo sacerdote stigmatizzato della storia, e uno dei sacerdoti più seguiti al mondo.

Don Pannullo, infatti, fu parroco di questo centro dal 1901 al 1928. È una figura un po' trascurata nelle biografie di Padre Pio e, tuttavia, importante per essere stato al suo fianco nella maturazione della sua vocazione religiosa. In un certo senso era il suo consigliere e la sua guida, il suo mentore e il suo amico. Fu il sacerdote che seguì il giovane Forgione negli ultimi mesi della sua preparazione al sacerdozio, dandogli istruzioni sulla liturgia, accompagnandolo nell'esame finale e nel giorno dell'ordinazione. È stato anche il primo a conoscere la storia delle stimmate invisibili del sacerdozio, un mese dopo la sua ordinazione.

Qual è, in sintesi, il tratto più distintivo della biografia e dell'opera di Padre Pio? Dov'è l'origine e la forza del suo apostolato? La risposta si trova ancora nelle parole di Papa Giovanni Paolo II nella Basilica Vaticana quella domenica di vent'anni fa: "La radice profonda di tanta fecondità spirituale si trova in quell'intima e costante unione con Dio, nelle lunghe ore trascorse in preghiera e nella confessione che ne erano un'eloquente testimonianza. Gli piace ripetere: "Sono un buon fratello che prega", convinto che "la preghiera è la migliore arma che abbiamo, una chiave che preme sul Cuore di Dio"".

Un aspetto distintivo della sua spiritualità che continua nei gruppi di preghiera da lui fondati, che offrono alla Chiesa e alla società "il formidabile contributo della preghiera incessante e fedele".
Padre Pio ha unito alla predicazione anche un'intensa attività caritativa, di cui la Casa Sollievo della Sofferenza è la straordinaria espressione. Predicazione e carità, questa è una sintesi molto concreta dell'insegnamento di Padre Pio.

NDT: Zi' Tore = Zio Salvatore

L'autoreAntonino Piccione

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