La regista cino-americana Chloé Zhao (1982) completa il trio del realismo sociale minoritario negli Stati Uniti. È cresciuta nella sua attività di regista indipendente e nella sua pluripremiata carriera: prima con Canzoni che mi hanno insegnato i miei fratelli (2015), poi con Il Cavaliere (2017), e infine con questo quadro di nomadismo lavorativo negli Stati Uniti occidentali, seguendo una donna di sessant'anni che prende la strada per rimettere in sesto la sua vita.
Profilo del film
Nel 2011, la chiusura di una fabbrica di materiali da costruzione provoca l'esodo della già minima popolazione di Empire (Nevada), trasformandola in una città fantasma. Anche la protagonista, Fern - una trasandata Frances McDormand, in lizza per il suo terzo Oscar - fa i bagagli e parte per un viaggio nomade, accettando lavori temporanei ovunque riesca a trovarli. Scappa via malinconica, pronta a tutto. Scopriamo chi è e cosa le succede attraverso notti e giorni su ruote, con e senza lavoro, in viaggio o in sosta, in passeggiate solitarie o in vivaci conversazioni in una vera comunità nomade. Il film, tratto da un libro, non segue una sceneggiatura classica, parte in movimento, è fuorviante, e solo alla fine esprime pienamente il vero dolore su ruote di questa donna socievole che resiste alla solitudine.
Il rifugio vitale dei protagonisti, soprattutto il suo, omette il Dio trascendente e personale. Attinge invece all'immortalità umana, non solo alla memoria, ed evoca il rinnovamento accessibile al cuore dell'uomo attraverso il lavoro semplice, l'amore per la natura - tante sequenze la cui magia risiede nella fotografia e nei colori di Joshua James Richards, accompagnati dalla musica di Einaudi - e, naturalmente, la cura dei nostri simili: quegli scambi fecondi di Fern e dei suoi colleghi, provvidenziali o prematuri.
Chloé ha confermato la sua abitudine di affidare un ruolo a qualcuno che non è mai stato un attore professionista; e in questo spicca l'anziana signora Linda May, gentile e simpatica. A Zhao piace dimostrare che il cinema ci dà la vita stessa, e la vita stessa diventa grande cinema? Infatti, la sua macchina da presa non perde alcun dettaglio, e segue i personaggi quando si svegliano presto o dormono, e si posa persino nell'intimità per nulla intrigante del bagno, come un angelo da dietro. Nulla di vano per Nomadlandiache ha ottenuto una doppietta senza precedenti, miglior film alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e premio del pubblico a Toronto. Ha vinto anche due Golden Globes 2021: miglior film (drammatico) e miglior regia. Il culmine è stato la notte degli Oscar. Ha vinto tre premi Oscar: miglior film, miglior regia e miglior attrice protagonista.
La regista è attualmente impegnata nella post-produzione di un film d'azione non-stop che rompe con i suoi precedenti. Se riuscirà a ribaltare la tortilla della Marvel, avrà guadagnato esperienza negli effetti speciali, la direzione di una grande schiera di attori e un sacco di dollari. L'eternoGli Zhao cinesi, una sorta di immortali, devono salvare l'umanità. Con loro, il cinese Zhao, che finora aveva fatto rinascere dalle ceneri persone comuni di remote riserve degli Stati Uniti, diventa un regista nazionale con strategie per salvare l'umanità. Sistema stellare e un assalto delle superpotenze.