Vaticano

Papa Francesco parla in Belgio degli abusi nella Chiesa

Nel suo primo giorno in Belgio, Papa Francesco ha parlato degli abusi sessuali nella Chiesa incontrando le autorità e i leader della società civile.

Paloma López Campos-27 settembre 2024-Tempo di lettura: 3 minuti
Papa Francesco Belgio

Il Papa durante l'incontro con le autorità, il corpo diplomatico e i leader della società civile in Belgio (foto CNS / Lola Gomez)

La mattina del 27 settembre, Papa Francesco è atterrato in Belgio, un Paese che "evoca qualcosa di piccolo e grande allo stesso tempo, un Paese occidentale e allo stesso tempo centrale, come se fosse il cuore pulsante di un sistema gigantesco".

Nella sua riunione con le autorità e la società civile del Paese, il Santo Padre ha descritto il Belgio "come il luogo ideale, quasi una sintesi di Europada cui contribuire alla ricostruzione fisica, morale e spirituale. Ha paragonato questa nazione a "un ponte dove ognuno, con la propria lingua, mentalità e convinzioni, incontra l'altro e sceglie la parola, il dialogo e lo scambio come mezzo per relazionarsi". In altre parole, un Paese "indispensabile per costruire la pace e ripudiare la guerra".

Per questo, ha sottolineato il Santo Padre, "l'Europa ha bisogno del Belgio per portare avanti il cammino della pace e della fraternità tra i popoli che la compongono". Questo è importante perché, secondo il Pontefice, "siamo vicini a una quasi guerra mondiale".

Ma questo ruolo che il Belgio svolge non è solo sulle sue spalle. Francesco ha spiegato che "la Chiesa cattolica vuole essere una presenza che, testimoniando la sua fede in Cristo risorto, offre alle persone, alle famiglie, alle società e alle nazioni, una speranza antica e sempre nuova, una presenza che aiuta tutti ad affrontare le sfide e le prove, senza entusiasmi volatili o cupo pessimismo, ma con la certezza che l'essere umano, amato da Dio, ha una vocazione eterna alla pace e al bene, e non è destinato alla dissoluzione o al nulla".

Abusi nella Chiesa

Tuttavia, il Papa ha voluto mettere a verbale che "la Chiesa è santa e peccatrice". Si muove "tra luci e ombre", come dimostrano i "risultati di grande generosità e di splendida dedizione" di fronte alla "vergogna degli abusi sui minori".

"La Chiesa deve vergognarsi, chiedere perdono e cercare di risolvere questa situazione con umiltà cristiana", ha detto il Santo Padre riferendosi agli abusi. Ha inoltre affermato che "un solo abuso è sufficiente per vergognarsi".

Il Pontefice ha anche fatto riferimento alle "adozioni forzate" che si sono verificate "in Belgio tra gli anni '50 e '70". Francesco ha spiegato questo fenomeno dicendo che "spesso le famiglie e altre entità sociali, compresa la Chiesa, pensavano che, per eliminare lo stigma negativo, che purtroppo a quel tempo colpiva la madre single, sarebbe stato meglio sia per la madre che per il bambino se quest'ultimo fosse stato adottato".

La responsabilità delle autorità

Il Papa ha sottolineato che si tratta di un grande errore e ha pregato davanti a tutti "affinché la Chiesa trovi in sé la forza di agire con chiarezza e di non conformarsi alla cultura dominante, anche quando questa cultura utilizza, manipolandoli, valori che derivano dal Vangelo".

Il Vescovo di Roma ha anche pregato "affinché coloro che governano sappiano assumersi la responsabilità, il rischio e l'onore della pace, e sappiano allontanare il pericolo, l'ignominia e l'assurdità della guerra". Infine, Francesco ha detto ai presenti che durante la sua visita in Belgio spera di riaccendere il "desiderio di speranza", un dono di Dio.

Professori universitari in Belgio

Nel pomeriggio di venerdì 27, il Papa ha incontrato i professori universitari in Belgio. Nel suo discorso ha sottolineato che il compito principale dell'università è "offrire una formazione integrale affinché le persone acquisiscano gli strumenti necessari per interpretare il presente e progettare il futuro".

Francesco ha sottolineato che "la formazione culturale non è mai fine a se stessa e le università non devono essere tentate di diventare cattedrali nel deserto, ma sono per loro natura luoghi in cui si promuovono idee e nuovi stimoli per la vita e il pensiero umano".

Espandere le frontiere della conoscenza

Il Santo Padre ha sottolineato il ruolo dell'università come luogo in cui si promuove "la passione per la ricerca della verità". In questo senso, le istituzioni cattoliche devono portare a questa ricerca "il lievito e il sale del Vangelo di Gesù Cristo".

Francesco ha invitato i presenti ad "allargare le frontiere della conoscenza" per creare "uno spazio vitale che abbraccia la vita e la sfida". Si tratta di una questione essenziale perché, nelle parole del Papa, "allargare le frontiere ed essere uno spazio aperto per l'uomo e la società costituisce la grande missione dell'università".

Di fronte a una cultura del relativismo e della mediocrità, il Pontefice ha sottolineato che l'università deve lottare contro la "stanchezza dello spirito" e il "razionalismo senz'anima". È compito dei professori universitari, in particolare, promuovere "una cultura che sia in grado di affrontare le sfide di oggi", e il Papa ha ringraziato i professori per il loro lavoro in tal senso.

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