Vaticano

"In viaggio". In uscita un documentario sui viaggi del Papa in Vaticano

Un documentario sui viaggi di Papa Francesco è stato presentato in Vaticano. Per la sua realizzazione sono state utilizzate molte registrazioni personali dell'archivio vaticano.

Stefano Grossi Gondi-19 ottobre 2022-Tempo di lettura: 4 minuti
Il viaggio del Papa

Foto: Papa Francesco durante il suo viaggio in Canada. ©CNS/Paul Haring

Il 4 ottobre, il regista Gianfranco Rosi ha presentato un film dedicato ai viaggi internazionali di Papa Francesco nei primi nove anni di pontificato. L'opera è stata inserita fuori concorso nella 79ª edizione della mostra. Mostra del Cinema della Biennale di Venezia e a partire da questa data è disponibile in 190 cinema e in più di 100 cinema parrocchiali. 

L'autore è un documentarista, già vincitore del Leone d'Oro a Venezia nel 2013 con "Sacro GRA" e dell'Orso d'Oro a Berlino nel 2016 con "Fuocoammare", e questa volta ha affrontato una sfida inedita realizzando un film basato, per la maggior parte, sulle immagini dell'archivio vaticano relative alle visite apostoliche effettuate dal Papa. Pertanto non è stato lui a sparare. 

Le intenzioni dell'autore

L'autore ha spiegato di aver voluto realizzare un'opera che seguisse il Papa in movimento, accompagnando lo spettatore in un pellegrinaggio nei luoghi dei drammi del nostro tempo, tra Lampedusa e l'Iraq. Un film che vuole essere "un omaggio a chi cerca di cambiare qualcosa" e che, spera Rosi, sarà "visto al cinema, al buio e sul grande schermo". 

Attraverso lo sguardo del Papa e i temi che affronta nei suoi discorsi, l'obiettivo era quello di disegnare una mappa della condizione umana, illustrata attraverso le peregrinazioni del Pontefice in giro per il mondo. Finora ha compiuto 37 viaggi, dal Brasile a Cuba, dagli Stati Uniti all'Africa, al Sud-Est asiatico, visitando un totale di 59 Paesi. 

La grande quantità di materiale disponibile (800 ore di filmati in totale) è stata sintetizzata in ottanta minuti. Il regista ha fatto una lettura personale del grande materiale a disposizione, con la convinzione che nelle immagini ci sia il ritratto di un uomo che ci fa guardare oltre, e riflettere su temi universali. Nella scelta delle immagini, aggiunge immagini inedite che egli stesso ha filmato quando è stato invitato ad accompagnare alcune delle missioni papali. 

Temi video

Gli itinerari di "In Viaggio" seguono il filo rosso dei temi centrali del nostro tempo: povertà, natura, migrazioni, condanna di tutte le guerre, solidarietà. A poco a poco, si ricostruisce la storia del mondo di oggi. Rosi mostra il Papa al limite, proteso nell'atto di incontrare questa umanità stanca, piegata dalla vita. 

Inizia con il primo viaggio apostolico a Lampedusa l'8 luglio 2013, dopo l'ennesima tragedia in mare, dove Francesco afferma a gran voce: "In questo mondo di globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell'indifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dell'altro"; poi si passa a descrivere la visita ai territori martirizzati dell'Iraq il 7 marzo 2021, dove il Papa lancia un appello contro le guerre: "riaffermiamo la nostra convinzione che la fraternità è più forte del fratricidio, che la speranza è più forte della morte, che la pace è più forte della guerra".

Schema del film

In una sorta di Via Crucis, Francesco assiste alla sofferenza del mondo e sperimenta la difficoltà di fare altro, se non la consolazione delle parole del Papa e della sua presenza. Lo schema del film è estremamente semplice: si segue il Papa, si osserva ciò che vede, si ascolta ciò che dice. Osservando il Pontefice che guarda il mondo, Rosi instaura un dialogo a distanza tra il flusso dell'archivio dei viaggi pastorali, le immagini del suo cinema, l'attualità e la storia recente. Crea un equilibrio tra il flusso del tempo lineare e la memoria del cinema.

Un documentario che lo stesso regista ha definito in un'intervista "sperimentale", spiegando di aver voluto realizzare un'opera che segue il Papa in movimento, accompagnando lo spettatore in un pellegrinaggio nei luoghi dei drammi del nostro tempo. Un film che vuole essere "un omaggio a chi cerca di cambiare qualcosa".

La descrizione del Papa

Il Pontefice ritratto nel film non rimane fermo a Roma, ma diventa egli stesso pellegrino, portandoci negli angoli del mondo afflitti dai drammi del nostro tempo. Il regista era particolarmente interessato a mostrare i suoi viaggi fuori dal Vaticano, come se attraverso lo sguardo del Papa e i temi che affronta nei suoi discorsi fosse possibile tracciare una mappa della condizione umana. 

Viene spesso utilizzata un'inquadratura molto suggestiva: quella della telecamera che riprende il Papa da dietro, nella papamobile, mentre percorre le strade di diverse città e luoghi. Un'immagine che crea l'idea dell'impatto del Papa sul mondo.

Un altro aspetto che il regista sottolinea è la capacità di questo Papa di chiedere perdono, anche personalmente. Nel film lo vediamo in Canada, quando chiede perdono agli indigeni in nome della Chiesa, ma lo vediamo anche tornare dal Cile, chiedendo perdono personalmente. Questo", dice il regista, "è per me un momento di grande impatto, perché riconoscere i propri errori è qualcosa di profondamente 'divino'. 

Avere avuto l'opportunità di guardare ore e ore di immagini di Papa Francesco ha dato all'autore del film una visione della sua capacità di esprimersi a vari livelli: con i giornalisti, con la gente per strada, con le altre autorità religiose. "È un Papa che si rivolge sia ai credenti che ai non credenti. Non dimenticherò mai", ha sottolineato, "il suo sguardo nelle Filippine dopo la tragedia del tifone, quando ha incontrato i poveri".

"Tutto quello che Bergoglio dice per me, come laico, è un mondo che mi appartiene comunque, perché sono discorsi universali che dovrebbero essere adottati da molti politici".

L'autoreStefano Grossi Gondi

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