TribunaDaniel Arasa

Omnes et omnia

Il termine convergenza identifica alcune delle priorità di OmnesLa dimensione caratteristica del progetto è quella di riunire una varietà di piattaforme. Ma indica anche le sue intenzioni e i suoi obiettivi. 

29 gennaio 2021-Tempo di lettura: 3 minuti

Convergenza. Negli ultimi decenni, questa parola è diventata di uso comune nelle redazioni giornalistiche, negli uffici di comunicazione aziendale, nelle agenzie pubblicitarie, nei dipartimenti di comunicazione interna delle istituzioni pubbliche, ecc. Per convergenza si intende la confluenza di contenuti informativi grazie alle possibilità di interazione che le tecnologie digitali offrono, integrando su un'unica piattaforma linguaggi e canali diversi come voce, video, grafica, dati, realtà virtuale e realtà aumentata, tra gli altri.

Potremmo spendere intere pagine per difendere e giustificare l'importanza o l'opportunità, in un mondo di confusione informativa, della convergenza. Ci sono poche controargomentazioni e ancor meno sostenitori.

Sebbene la convergenza tecnologica sia certamente uno strumento positivo, non è sufficiente. Ciò che conta è soprattutto il contenuto, il messaggio, ciò che converge.

Sì, viva la convergenza, ma per cosa e per chi?

Sul perché, abbiamo già detto che il volume delle informazioni è così grande, i canali sono così tanti, le fonti così disparate, il ritmo dell'informazione così intenso, che è quasi indispensabile disporre di piattaforme che unifichino questa marea di contenuti, facilitando l'ordine, la gerarchizzazione, la discriminazione e, ancora più importante, la proposta di chiavi interpretative di fronte allo tsunami di informazioni.

Il po chi è strettamente correlato al per cosa. Il ritmo della vita, del lavoro e della mobilità si è accelerato in modo esponenziale. Questo probabilmente non è coerente con la qualità della vita che, in mille modi diversi, le società contemporanee si prefiggono di raggiungere. Ma questa discussione va oltre l'ambito di queste righe. Qui si parte da una realtà: i cittadini, i lettori, e quasi nessuno di noi, sono in grado di seguire le molteplici fonti di informazione. Unificare, senza standardizzare, è l'unico modo per facilitare un accesso intelligente ed efficiente al flusso di comunicazione. Una multipiattaforma come Omnes è una buona notizia perché è uno strumento in più per facilitare ai lettori la selezione di una varietà di fonti, non sempre affidabili.

A causa delle sue condizioni tecniche, il nuovo portale Omnes è uno strumento ideale non solo per raggiungere tutti (omnes), ma anche per parlare di tutto (omnia) con l'apertura mentale dei valori cristiani che ispirano il progetto. Certo, il nome non basta, ma Omnes deve dimostrare in ogni numero della sua rivista, e in ogni articolo del suo portale, questa prospettiva universale. Deve offrire un'informazione rigorosa e attraente, critica e costruttiva, profonda e accessibile, plurale e rispettosa, ma ferma nei suoi valori non negoziabili. Ovviamente, in questo ideale in- formativo, si presuppone la professionalità, ma su questo ci sono pochi dubbi per chi conosce il contesto storico di Omnes (rivista Palabra) e la sua redazione. Inoltre, le nuove incorporazioni professionali ne sono un'ulteriore garanzia. E se tutto questo (convergenza, mentalità, valori saldi, professionalità) vale per il campo dell'informazione generale, vale ancora di più nel campo dell'informazione religiosa che tocca temi cruciali per la vita di milioni di credenti, come la fede, la pratica religiosa, il dialogo interreligioso, le tendenze sociali e culturali, o la vita delle istituzioni e delle personalità della Chiesa.

Tuttavia, oltre alla convergenza digitale o tecnologica, credo che sia importante un altro tipo di convergenza, che chiamerei ecclesiale (non ecclesiastica). Non

Sono con il santo di Ippona: "in necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas" (in ciò che è unità essenziale, in ciò che è libertà dubbia, in tutto carità o amore).

In un momento di notevoli divisioni nella Chiesa cattolica, particolarmente evidenti nella sfera dei social network, tutto ciò che offre dialogo e punti di vista ponderati è una manna dal cielo. A Omnes Presumo che si discuterà di tutto, anche di ciò che non va nella Chiesa, ma sempre in modo costruttivo, proattivo e propositivo. Non si tratta di negare la realtà dei fatti, degli scandali o delle lotte di potere, ma di contestualizzare e dare un senso a queste realtà, per capire che le vicende umane della Chiesa fanno parte della Provvidenza divina.

Ci auguriamo che Omnes La sua missione è costruire ponti che uniscano o almeno permettano il dialogo tra sponde opposte e lontane. Dovrebbe aiutare a separare l'importante dall'accidentale, dal momentaneo; a trasmettere serenità e, allo stesso tempo, a scuotere le coscienze affinché i cattolici, insieme al resto dei loro concittadini, possano contribuire al miglioramento della società. Sono tra coloro che credono che il modo migliore per ottenere questo contributo positivo sia quello di formare le menti e trasformare i cuori. Omnes un mezzo efficace per farlo. Sicuramente non è e non sarà l'unico, ma sta andando in quella direzione.

Prevedo che Omnes diventerà, e sarà fin dall'inizio, il punto d'incontro proposto. Auguro al lettore, all'utente o al collaboratore una buona esperienza.

L'autoreDaniel Arasa

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