FirmePedro Chiesa

Nostra Signora del Rosario, madre e fondatrice

In Argentina c'è una particolare devozione per la Vergine Maria, che è considerata la patrona e fondatrice. Per commemorare il 250° anniversario della presenza di questa devozione, l'arcidiocesi di Rosario sta organizzando un anno mariano.

17 gennaio 2023-Tempo di lettura: 3 minuti
rosario vergine

L'obiettivo è pregare per la pace, onorando il 250° anniversario della presenza di un'immagine di Nostra Signora del Rosario, scolpita a Cadice (Spagna), che gli abitanti di Rosario considerano la "Fondatrice" della città, fatto che è stato simbolicamente dichiarato in ambito civile, sia da molteplici delibere del rispettivo Comune, sia da leggi provinciali e nazionali. 

Devozione a Nostra Signora del Rosario risale al 1730, quando la città era una frazione insignificante. L'amore per la Señora del Rosario crebbe sempre di più, soprattutto dopo l'arrivo dell'immagine commissionata a uno scultore di Cadice.

Oltre a pregare Dio, per intercessione della sua benedetta Madre, per la pace, l'arcivescovo Eduardo Martín ha incoraggiato le repliche dell'immagine, appositamente benedette, a recarsi in ogni casa durante questo tempo di grazia, affinché la pace regni effettivamente in esse; e lo ha fatto invitando i fedeli a riceverla nelle loro case con singolare devozione. 

Rosario è una delle principali città del Paese, con le sue luci e le sue ombre. Come fatto aneddotico specifico, non possiamo non sottolineare in questi giorni che è la culla di grandi leader sportivi di fama mondiale e che è una laboriosa città portuale, agroindustriale e produttrice di cereali. Ma, ecco le ombre, il traffico di droga negli ultimi 20 anni sta creando scompiglio, e la principale è la seguente: non c'è pace nei cuori. 

La Vergine del Rosario è riconosciuta come patrona e fondatrice della città. E quest'anno, come ha giustamente sottolineato il vescovo locale, sarà un momento opportuno per "ricordare e mantenere vive le radici che rendono profonda la nostra identità, riaffermando Rosario come città di Maria e la nostra arcidiocesi come arcidiocesi di Maria"..

L'Anno Mariano è stato al centro dell'attenzione di Papa Francesco, che oltre a concedere le consuete indulgenze plenarie, ha voluto rivolgere un messaggio unico e commovente a tutti i fedeli cattolici della città. 

Il Papa ha vissuto fino alla sua elezione a Romano Pontefice nella città di Buenos Aires, vicino a Rosario, e conosce molto bene il principale problema di insicurezza che affligge in modo particolare la popolazione: il traffico di droga (con tutti i suoi derivati: criminalità, povertà, rapine, disgregazione familiare, danni cerebrali irreparabili...). A questo proposito, egli sottolinea il motto dell'Anno Mariano: "Con Maria del Rosario siamo in missione per la pace".

Il vescovo Eduardo Martín ha sottolineato: "Abbiamo bisogno di vivere in sicurezza e in pace nella nostra società. C'è tanto spargimento di sangue, tante famiglie distrutte, tante persone innocenti che hanno perso la vita. Pertanto, imploriamo la Madonna per il dono della pace e ci impegniamo ad essere strumenti di quella pace che il Signore ci dona, essendo missionari per la pace"..

La Madonna del Rosario è venerata per aver dispensato innumerevoli grazie ai suoi devoti, curando malattie, portando la pioggia in tempi di siccità e, soprattutto, proteggendo la popolazione dalle epidemie vicine e dai sanguinosi attacchi degli indigeni che affliggevano la popolazione con rapine, rapimenti di donne e bambini e omicidi multipli. 

Secondo la storia, il devozione alla Vergine ha toccato i cuori degli indigeni, inizialmente ostili, lasciando spazio alla pace e alla convivenza fraterna con i coloni, generando attrazione per il battesimo cristiano. Così, in un periodo relativamente breve di immensa pace (meno di cento anni), Rosario, una città sulle rive del fiume Paraná, divenne una città straordinaria, dotata di uno dei principali porti di esportazione di cereali del mondo. Questo sarebbe stato impossibile senza la pace e l'unità con i nativi.

Alla luce di questo dato storico, vale la pena notare che, 250 anni fa, il problema dell'insicurezza a Rosario era esterno (ostili indigeni), mentre ora è prevalentemente interno: droga e omicidi; infatti, Papa Francesco, nel suo messaggio, allude ai quasi 300 omicidi commessi in città nel 2022. 

Perciò, a differenza di altri tempi, in cui si invocava la Vergine per la pace esterna (i "maloni" che devastavano la popolazione), ora si prega per la pace interna dei cuori, per i giovani vittime della droga, che cercano erroneamente di fuggire dal vuoto esistenziale interiore, per l'assenza di valori della famiglia, e della famiglia stessa, che dà origine a molti cuori sopraffatti dal dolore e dal risentimento. 

Questo è il grande obiettivo, guarire il popolo di Rosario dall'interno, affinché possa compiere il suo pellegrinaggio attraverso questa vita, nella gioia e nella pace, in unione con i suoi fratelli e sorelle, verso la patria celeste. Che Dio conceda che questo obiettivo possa essere diffuso in tanti altri luoghi del mondo dove crescono problemi simili.

L'autorePedro Chiesa

Sacerdote. Dottore in Diritto e Filosofia, Argentina.

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