500 anni di Vangelo nelle Filippine

L'ampia allusione del vescovo Bernardito Auza ai 500 anni di evangelizzazione delle Filippine è un invito ai cattolici spagnoli a rinnovare oggi il loro entusiasmo per l'evangelizzazione con lo stesso ardore.

22 aprile 2021-Tempo di lettura: 2 minuti

Una parte significativa dell'intervento del nunzio apostolico Bernardito Auza all'inizio dell'Assemblea plenaria dei vescovi spagnoli è stata dedicata a ricordare ed esprimere gratitudine per l'opera evangelizzatrice della Spagna nelle Filippine 500 anni fa.

Il 31 marzo 1521 fu celebrata la prima Messa in terra filippina e quattordici giorni dopo furono amministrati i primi battesimi. Oggi le Filippine sono il più grande Paese cattolico dell'Asia e uno dei più significativi e dinamici dal punto di vista numerico.

Si trattava di un gesto di gentile deferenza nei confronti del pubblico o della sensibilità specifica di un diplomatico di nazionalità filippina? Certo, probabilmente risponde in parte a entrambe le realtà, così come il riconoscimento dei meriti storici degli spagnoli e l'allusione alla gratitudine espressa da San Giovanni Paolo II a Saragozza nel 1984. Tuttavia, l'espressività e la lunghezza della citazione - più di un terzo del discorso del Nunzio - indicano un'intenzione diversa e propriamente ecclesiale: quella di incoraggiare i cattolici spagnoli a essere entusiasti dell'evangelizzazione anche oggi.

È l'incarico ricevuto da Gesù Cristo e l'impulso gioioso di una vita trasformata; un impulso che può essere concepito solo nella libertà, sia in colui che lo annuncia sia in colui che ne riceve la notizia. Come dice il Vangelo di Matteo 10:8, "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date".

E la gioia di evangelizzare è stimolata dalla gioia di essere evangelizzati. Nella lettera pastorale scritta in occasione dei 500 anni di presenza del Vangelo nelle loro isole, i vescovi filippini dichiarano che "i nostri cuori traboccano di gioia e gratitudine" per il dono della fede, che dicono essere "meraviglioso".

Messa a San Pietro (Vaticano) nel 500° anniversario dell'evangelizzazione delle Filippine
Messa a San Pietro (Vaticano) nel 500° anniversario dell'evangelizzazione delle Filippine

Ora siamo noi a dover essere grati, perché vediamo in queste persone la gioia di credere. Il carattere naturalmente gioioso dei filippini è legato alla gioia della fede. Con essa, la gratitudine per ciò che hanno ricevuto diventa una forza trainante.

Papa Francesco lo ha tradotto con un invito il 14 marzo, quando ha celebrato l'anniversario con la comunità filippina a San Pietro: "Portate la fede, quell'annuncio che avete ricevuto 500 anni fa e che portate ora"; e ha sottolineato la gioia che "si vede nel vostro popolo, si vede nei vostri occhi, nei vostri volti, nei vostri canti e nelle vostre preghiere". La gioia con cui portate la vostra fede in altre terre".

Infatti, in molti Paesi in cui i filippini lavorano e vivono, essi diventano un elemento importante della comunità cristiana. "Perché dove vanno a lavorare, lavorano, ma seminano anche la fede. È... una malattia ereditaria, ma una malattia benedetta!

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