Dignità infinita

Questa settimana il Dicastero per la Dottrina della Fede ha pubblicato il documento "Dignitas infinita" sulla dignità umana, in cui condanna, tra l'altro, la violenza, la situazione precaria dei migranti, l'aborto, la maternità surrogata e la teoria del gender.

13 aprile 2024-Tempo di lettura: 2 minuti

Un bambino povero a Manila, nelle Filippine ©OSV

Il Dicastero per la Dottrina della Fede ha recentemente pubblicato una Dichiarazione intitolato "Dignitas Infinita" (Dignità Infinita) sulla dignità umana. La Chiesa, sostenuta dalla ragione e dalla Rivelazione, afferma che la dignità di ogni persona umana è "inalienabile e intrinseca, dall'inizio della sua esistenza (fino alla sua fine naturale) come un dono irrevocabile". Proprio perché intrinseca, questa dignità rimane "al di là di ogni circostanza" e il suo riconoscimento non può dipendere dal giudizio sulla capacità di intendere e di volere di una persona. Una persona può essere privata dell'uso della ragione o della libertà senza perdere la sua dignità umana. A questo proposito, la Dichiarazione denuncia che "il concetto di dignità umana è anche talvolta abusato per giustificare una moltiplicazione arbitraria di nuovi diritti, molti dei quali sono spesso contrari a quelli originariamente definiti e non di rado in contraddizione con il diritto fondamentale alla vita".

La Dichiarazione elenca un'ampia gamma di questioni che costituiscono "gravi violazioni della dignità umana". Tra queste figurano la povertà, la tragedia della guerra, il traffico di esseri umani, l'abuso sessuale e la violenza contro le donne, l'aborto, la maternità surrogata, l'eutanasia e il suicidio assistito, l'ideologia di genere e il cambiamento di sesso. Su questa delicata questione, la Dichiarazione precisa che "ciò non significa escludere la possibilità che una persona affetta da anomalie genitali, già evidenti alla nascita o che si sviluppano successivamente, possa scegliere di ricevere assistenza medica allo scopo di risolvere tali anomalie".

Come si vede, si tratta di un testo di ampio respiro che affronta temi molto seri e attuali. A volte può darci l'impressione di predicare nel deserto, anche quando si tratta di questioni in cui la stessa ragione umana non ha grandi difficoltà a distinguere ciò che è conforme alla dignità umana e ciò che le è contrario. Tuttavia, respiriamo una cultura relativista, individualista ed edonista in cui ciò che era ovvio diventa problematico e confuso, giustificando - come dice la stessa Dichiarazione - una moltiplicazione arbitraria di nuovi diritti, che contraddicono la stessa dignità umana su cui dovrebbero basarsi. Vi invito a leggerla con calma. Con la mia benedizione.

L'autoreCelso Morga

Arcivescovo della diocesi di Mérida Badajoz

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