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Il cardinale Parolin spiega come rendere la società coesa di fronte alla polarizzazione

Il discorso del Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Parolin, alla Conferenza Internazionale sulle Società Coese (CIEC) offre diversi spunti per evitare la polarizzazione.

Antonino Piccione-14 settembre 2022-Tempo di lettura: 2 minuti

Testo originale dell'articolo in inglese qui

"Solidarietà significa superare le disastrose conquiste dell'egoismo per lasciare il posto al valore della cura. In questo senso, la solidarietà è un modo per fare storia.". Questo è uno dei passaggi chiave del discorso che il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, ha pronunciato alla Conferenza Internazionale sulle Società della Coesione (ICCS), che si è aperta oggi a Singapore.

Una società è coesa, ha detto, se persegue l'obiettivo di formare individui capaci di relazionarsi tra loro e di trascendere l'individualismo del sé per abbracciare la diversità del sé. Secondo Parolin, per raggiungere l'obiettivo di una società coesa e attenta, dobbiamo essere promotori e corresponsabili della solidarietà; costruire la solidarietà puntando sul talento, l'impegno e la leadership dei giovani; la solidarietà per creare città accoglienti, cioè "...".ricche di umanità e ospitali, nella misura in cui siamo capaci di prendersi cura e ascoltare chi è nel bisogno; e siamo in grado di impegnarci in modo costruttivo e cooperativo per il bene di tutti".

Il cardinale ha anche insistito sulla necessità di riconoscere i problemi degli altri e sull'importanza del vicinato e della generosità quando siamo coinvolti nella cura degli altri. In questo modo, la solidarietà prenderà il suo posto nella storia.

Dalla polarizzazione alla coesione

Queste sono le chiavi per affrontare i fattori di rischio di una società coesa, dove la coesione va oltre l'armonia razziale e religiosa per includere la migrazione e il multiculturalismo, il conflitto sociale ed economico, il divario digitale e le relazioni intergenerazionali. Questi temi influenzano la tenacia e la solidarietà tra individui e comunità, secondo la professoressa Lily Kong, presidente della Singapore Management University.

La conferenza è organizzata presso il Raffles City Convention Center dalla Scuola di Studi Internazionali S. Rajaratnam e con il sostegno del Ministero della Cultura, della Comunità e della Gioventù del Paese asiatico. Con lo slogan "Identità sicure, comunità connesse", questo evento di tre giorni, inaugurato dal Presidente di Singapore, Halimah Yacob, riunisce più di 800 delegati provenienti da oltre 40 Paesi attorno a tre pilastri fondamentali: fede, identità e coesione. 

Sessioni previste

Sono previste tre sessioni plenarie: la prima è dedicata a "Come la fede può guarire le divisioni", con l'obiettivo di indagare le ragioni dell'aumento e della persistenza della polarizzazione sociale dovuta a convinzioni ideologiche o religiose. Promuovere la pace e il dialogo interreligioso. La seconda sessione plenaria è incentrata su "Come godere della diversità per il bene comune". L'idea è quella di mettere a fuoco strumenti e concetti per comprendere un mondo segnato dalla "super-diversità", cioè dall'esistenza di società molto complesse ed eterogenee, nella speranza di promuovere leggi autentiche, anche da posizioni e atteggiamenti diversi, per il bene comune.

Infine, c'è la sessione su "Come la tecnologia può essere usata per promuovere la fiducia reciproca": le piattaforme digitali possono creare stanze di fiducia per opinioni divisive, a scapito della coesione sociale. L'obiettivo è mostrare come le piattaforme online possano essere una fonte di coesione e speranza, piuttosto che un vettore di divisione e odio.

L'autoreAntonino Piccione

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