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Papa Francesco: Il quartiere deve testimoniare ai bambini che sono una benedizione

Il Santo Padre ha continuato i suoi studi sul quartiere. Come in altre occasioni, ha sottolineato il rapporto speciale tra bambini e giovani.

Javier García-8 settembre 2022-Tempo di lettura: 2 minuti

Un membro della Guardia Svizzera interviene in soccorso dopo essere stato colpito da un proiettile vicino a Papa Francesco durante l'udienza generale del 17 agosto 2022. ©FotoCNS/Paul Haring

Testo originale dell'articolo in inglese qui

L'aneddoto dell'udienza di questo mercoledì 17 agosto è quello del soldato della guardia svizzera svenuto a pochi metri da papa Francesco, facendo il suo dovere fino allo sfinimento.
A parte la curiosità, il Santo Padre ha continuato la sua catechesi sul quartiere partendo dalla riflessione del sogno profetico di Daniele. Questa visione tratta dall'inizio dell'Apocalisse si riferisce a Gesù risorto, che si presenta come Messia, Sacerdote e Re, eterno, inconoscibile e immutabile (1,12-15).

La tradizione artistica cristiana ha rappresentato Dio Padre come un vecchio benevolo con la barba bianca. Senza puerili sentimentalismi, il Santo Padre ha chiarito la validità dell'immagine: "Il termine biblico più comunemente usato per indicare un uomo anziano è `zaqen', che deriva da `zaqan', e significa 'barba'. I capelli bianchi come la neve sono un antico simbolo di un tempo lunghissimo, di un tempo immemorabile, di un'esistenza eterna. Non c'è bisogno di demistificare tutto per i bambini: l'immagine di un Dio onniveggente con i capelli bianchi come la neve non è un simbolo scientifico, è un'immagine biblica, è nobile e persistente. La figura dell'Apocalisse che si trova al centro dei candelabri dorati coincide con quella della profezia di Daniele, l'Anziano dei giorni. È vecchio come tutta l'umanità, persino più vecchio. È vecchia e nuova come l'eternità di Dio".

I bimbi sono una benedizione

Il pontefice ha anche evidenziato l'esempio biblico di Simeone e Anna nella presentazione di Gesù al tempio di Gerusalemme.
"Il quartiere" - ha sottolineato Papa Francesco - "nel suo cammino verso un mondo in cui l'amore che Dio ha infuso nel Creatore si irradi finalmente senza alcun ostacolo, deve misurarsi con questo gesto compiuto da Simeone e Anna, prima di camminare. Il quartiere dovrebbe testimoniare ai bambini che sono una benedizione".
La forza di questo segno indica la dignità e il valore inalienabile della vita umana, per la quale il Santo Padre ha sottolineato che il nostro destino nella vita non può essere annientato, nemmeno dalla morte.

La credibilità dei bambini è molto grande per i bambini, perché c'è una grande complicità tra loro".Bambini e adulti" - ha proseguito il Papa - "non sono in grado di dare una testimonianza così autentica, tenace e commovente come quella dei bambini. È irresistibile quando un vicino benedice la vita quando si presenta, rinunciando a ogni sentimento per la vita che si svolge. La testimonianza degli anziani unisce le generazioni della vita, così come le dimensioni del tempo: passato, presente e futuro. È doloroso - e doloroso - vedere che le età della vita sono concepite come mondi separati, in competizione tra loro, ognuno dei quali cerca di vivere a spese dell'altro".

La saggezza del vicinato

Negli ultimi mesi, Papa Francesco ha sottolineato il valore del contributo dei bambini alle famiglie e alla società di oggi. "L'alleanza tra bambini e bambini salverà la famiglia umana", ha sottolineato il pontefice. E ha concluso il suo discorso chiedendoci: "Possiamo restituire ai bambini, che hanno bisogno di nascere, la testimonianza tenace dei bambini che hanno la saggezza della morte?
Può questa umanità, che con tutti i suoi progressi sembra un'adolescente nata ieri, recuperare la grazia di una vecchia che si aggrappa all'orizzonte del nostro destino? La morte è certamente un passaggio difficile della vita, ma è anche ciò che pone fine al tempo dell'incertezza e ci porta all'orizzonte. Perché la parte bella della vita, che non ha più tappe, inizia proprio lì".

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