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Ad charisma tuendum completa la configurazione della Prelatura dell'Opus Dei

La Santa Sede ha pubblicato la Lettera Apostolica motu proprio di Papa Francesco Ad charisma tuendum, che modifica alcuni articoli della Costituzione Apostolica Ut sitcon cui Giovanni Paolo II aveva eretto l'Opus Dei a prelatura personale.

Maria José Atienza-8 settembre 2022-Tempo di lettura: 3 minuti
opus dei

Testo originale dell'articolo in spagnolo qui

Traduzione: Charles Connolly

Fondata nel 1928 dal sacerdote San Josemaría Escrivá, l'Opus Dei è attualmente l'unica prelatura personale della Chiesa cattolica e recentemente, con la pubblicazione della Costituzione Apostolica Prædicate Evangelium sulla Curia romana, è stata trasferita agli auspici del Dicastero per il Clero e allontanata dal Dicastero per i Vescovi, come era avvenuto finora. 

Il prelato dell'Opus Dei, mons. Fernando Ocáriz, ha pubblicato una breve nota su questo motu proprio in cui ha sottolineato che l'Opus Dei "accetta filialmente" la nuova sentenza. 

Rafforzare il carisma dell'Opera

Nella sua nota, il prelato dell'Opus Dei ha sottolineato l'interesse del Papa a proteggere "il carisma dell'Opus Dei", poiché desidera, come Giovanni Paolo II ha espresso in precedenza nella Costituzione Ut sitaffinché sia sempre uno strumento adatto ed efficace nella missione salvifica che la Chiesa svolge per la vita del mondo".

Per questo motivo, mons. Ocáriz ha incoraggiato i fedeli della prelatura a "rafforzare lo spirito che il Signore ha infuso nel nostro fondatore e a condividerlo con molte persone negli ambienti familiari, lavorativi e sociali". Il suo scopo, ha detto, è quello di "diffondere la chiamata alla santità nel mondo, attraverso la santificazione del lavoro e delle occupazioni familiari e sociali".

Nel rendere pubblico il documento, i media della Santa Sede hanno anche sottolineato l'obiettivo di proteggere il carisma dell'Opus Dei e di promuovere l'opera di evangelizzazione svolta dai suoi membri nel mondo. Da parte sua, l'Opus Dei ha pubblicato sul proprio sito web una spiegazione del nuovo documento sotto forma di dieci domande e risposte.

Modifiche alla Costituzione Apostolica Ut sit

Nello specifico, il nuovo motu proprio, ad esempio, modifica il testo dell'articolo 5 della Costituzione Apostolica Ut sit. Ora è sostituito da quanto segue: "A norma dell'art. 117 della Costituzione Apostolica Prædicate EvangeliumLa Prelatura dipende dal Dicastero per il Clero che, a seconda della materia, valuterà le relative questioni con gli altri Dicasteri della Curia romana. Il Dicastero per il Clero, nel trattare le varie questioni, si avvarrà delle competenze degli altri Dicasteri attraverso opportune consultazioni o trasferimenti di pratiche".

Ciò significa che "tutte le questioni pendenti presso la Congregazione per i Vescovi riguardanti la Prelatura dell'Opus Dei continueranno ad essere trattate e decise dal Dicastero per il Clero".

Cambia anche la frequenza con cui l'Opus Dei dovrà, d'ora in poi, presentare una relazione sulla situazione della Prelatura e sullo sviluppo del suo lavoro apostolico. La relazione sarà ora annuale e non più quinquennale, come previsto dalla Costituzione. Ut sit.

Il motu proprio afferma inoltre che, a seguito di queste modifiche, "gli Statuti propri della Prelatura dell'Opus Dei saranno opportunamente adattati su proposta della Prelatura stessa, per essere approvati dagli organi competenti della Sede Apostolica".

Il prelato non sarà un vescovo

Per quanto riguarda lo status di prelato dell'Opus Dei, Ad charisma tuendum stabilisce che il prelato non riceverà l'ordinazione episcopale.

Lo scopo della Costituzione Apostolica "è quello di rafforzare la determinazione che, per la protezione del particolare dono dello Spirito, è necessaria una forma di governo basata sul carisma più che sull'autorità gerarchica".

Al Prelato dell'Opus Dei è concesso, in ragione del suo ufficio, l'uso del titolo di Protonotario Apostolico Soprannumerario con il titolo di Reverendo Monsignore e pertanto può indossare le insegne corrispondenti a tale titolo".

A questo proposito, Mons. Fernando Ocáriz ha sottolineato che "l'ordinazione episcopale del prelato non era e non è necessaria per il governo dell'Opus Dei". Infatti, San Josemaría Escrivá, il fondatore dell'Opus Dei, non era un vescovo. Il suo primo successore, il Beato. Alvaro del Portillo, fu ordinato vescovo nel 1991, tre anni prima della sua morte; Mons. Javier Echevarría fu ordinato vescovo nel 1995, poco dopo aver assunto il governo dell'Opera. 

Nella stessa ottica, Mons. Ocáriz ha incoraggiato a ravvivare lo spirito di famiglia proprio dell'Opus Dei, sottolineando che "il desiderio del Papa di enfatizzare la dimensione carismatica dell'Opera ci invita ora a rafforzare il nostro ambiente familiare, fatto di affetto e fiducia: il prelato deve essere una guida, ma soprattutto un padre".

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